La Giunta Gualtieri vara l’aumento delle tariffe comunali per i servizi pubblici: incrementi anche del 20%
E’ una vera stangata quella che la Giunta Gualtieri ha varato nel pomeriggio di oggi, venerdì 15 dicembre, nell’aggiornamento delle tariffe per i servizi comunali. Manca il documento approvato dall’assemblea degli assessori alla presenza del sindaco ma è il Campidoglio stesso ad ammettere in una nota che l’adeguamento è stato varato “sulla base dell’indice inflattivo cumulato per il triennio 2021/23” che in alcuni casi tocca quota 20%. Come se, in una città che ha servizi scadenti, l’unico parametro che conti sia quello economico e non qualitativo.
“Anche alla luce dei tagli prodotti dal governo agli enti locali, a Roma stimati tra i 20 e i 25 milioni di spesa corrente, la delibera approvata ha aggiornato le tariffe adeguandole sulla base dell’indice inflattivo cumulato per il triennio 2021-2023, calcolato in media al 16%” spiega la nota del Campidoglio, sottolineando che quelle tariffe “da anni non venivano adeguate al costo dell’inflazione”.
“Specificamente per le Occupazioni di Suolo Pubblico (Osp) – prosegue il comunicato della Giunta comunale – il tariffario non era adeguato da circa dieci anni: dopo un confronto con le categorie interessate l’Amministrazione ha concordato di intervenire adeguandosi al solo incremento dei prezzi al consumo, che dal 2014 a oggi è stato del 20%, e differenziando tra le zone più favorite dall’aumento considerevole dei flussi turistici e le zone di minor pregio”.
L’ufficio stampa capitolino non ha trasmesso il documento approvato. Impossibile, pertanto, valutare il valore dei termini indicati nel comunicato nel quale, a parziale giustificazione, si specifica anche che “rispetto ai servizi alla persona come asili e mense, gli aumenti saranno molto più contenuti e non sono previsti sia per le fasce a reddito più basso che per le categorie più fragili”.
Va ricordato che nello studio annuale sulla qualità della vita in Italia, redatto da “Il Sole 24 ore” e reso noto nei giorni scorsi, Roma è risultata al 35° posto su 107 province. Rispetto all’anno precedente Roma ha perso quattro posizioni e l’anno prima la debacle era stata ancora più pesante con addirittura 18 posti persi in graduatoria. Nell’ultimo anno uno dei temi più negativi è proprio quello di “Ambiente e servizi”: 60mo posto su 107 provincie per Roma che ha perso ben 12 posizioni.
L’aumento delle tariffe dei servizi comunali è l’ennesimo aumento stabilito dalla Giunta Gualtieri per una città che fa acqua da tutte le parti. Va ricordato, infatti, l’aumento della tassa di soggiorno e, sempre in tema di turismo, le cartelle pazze trasmesse ad alberghi e b&b sugli arretrati della city tax.