Doveva essere un quadrangolare di beneficenza per la lotta contro i tumori e si è trasformato in una festa per le casse del Comune di Roma, grazie alle multe appioppate a raffica dai vigili urbani alle auto in sosta con cui ex calciatori della Roma e della Lazio avevano raggiunto il Totti Soccer Club. L’impianto calcistico di proprietà dell’ex capitano giallorosso, situato nei pressi della Longarina e di Ostia Antica dove ieri, domenica 11 dicembre, si sono disputate le partite del mini torneo “#diamouncalcio al cancro” per la raccolta di donazioni in favore dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc).
La manifestazione di beneficenza organizzata presso il Totti Soccer Club si conclude in modo amaro
La struttura presieduta da Riccardo Totti, fratello di Francesco, ha ospitato un evento ad alto tasso di spettacolarità considerata la partecipazione di quattro rappresentative ultra blasonate. Quella che riuniva calciatori e vecchie glorie della formazione giallorossa; l’undici formato dagli ex della Lazio; la squadra degli ex appartenenti allo storico club capitolino del Cynthia fondato nel 1920 e quella mista formata dalla nazionale italiana pugili e da esponenti del mondo dello spettacolo tra cui il conduttore di canale 5 Marco Senise abitante di Casal Palocco. Presenti sul terreno di gioco anche i “gemelli diversi” di Totti, dell’ex calciatore biancazzurro Paolo Di Canio, di Ciro Immobile, Richard Gere e della goccia d’acqua ufficiale di George Michael, Massimo Nardi, presidente della Nazionale Italiana Sosia Artisti che ha promosso l’evento al pari di quanto accade con regolarità due o tre volte al mese quando si dedica all’organizzazione di iniziative solidali a favore di associazioni e strutture sanitarie del livello del reparto oncologico del Policlinico Umberto I.
Come nel famoso film “Il vigile”, diretto nel 1961 da Luigi Zampa e con Alberto Sordi nel ruolo di un incorruttibile guardia in motocicletta della polizia locale, anche i caschi bianchi capitolini richiamati delle numerose auto posteggiate fuori del club hanno iniziato a mietere i malcapitati di turno dopo che il parcheggio interno si era riempito sino all’inverosimile.
L’impianto di proprietà di Totti avrebbe a disposizione due entrate, ma quella situata su via di Castel Fusano al civico 79 è stata chiusa nei giorni scorsi a causa della pericolosità di numerosi pini resi ancora più instabili dai forti venti che hanno investito il litorale (leggi qui).
Coloro che hanno preso parte alla manifestazione, circa un centinaio di calciatori e duecento spettatori, sono così stati obbligati a riversarsi sull’unica direttrice di accesso utilizzabile per arrivare al campo e cioè su via Luigi Pernier dove ben presto le vetture, costrette a sfruttare ogni spazio disponibile, sono dovute salire sul marciapiedi per non ingombrare la carreggiata ma esponendosi all’inarrestabile pioggia di verbali.
Doctor Vintage: “Questo era un posticino tranquillo fino a quando domenica scorsa sono arrivati i vigili urbani”
Tra i personaggi della formazione che riuniva i vip dello spettacolo c’era anche Doctor Vintage, al secolo Paolo Pasquali, eccentrico organizzatore di eventi musicali e revival da disco dance degli Anni Settanta e Ottanta, e che abita dal 1973 in zona.
“Non ho mai fatto vittimismo sui social, dove appaio solo per promuovere le mie iniziative professionali e di beneficenza ma, stavolta, ci sono veramente rimasto male. Questo -dice desolato Pasquali- è sempre stato un posticino tranquillo, talmente tranquillo che non si è mai visto un vigile urbano, poi c’è stato qualcuno che ha organizzato un quadrangolare dove si faceva raccolta fondi per la lotta contro il cancro ed ecco qua si vedono i vigili comparire per la prima volta in 40 anni e che fanno? Invece di venire dentro all’impianto a fare colore e assistenza no, ti fanno una multa da 87 euro per aver sostato ‘parzialmente’ sul marciapiede’. Avrei dovuto rientrare in campo per rimettere le mani nel bussolotto e riprendermi l’offerta perché la beneficenza di domenica si fa una sola volta. O si fa per la lotta al cancro -conclude Doctor Vintage al grido di sù le mano- o la si fa per quell’altro cancro che abbiamo e che è il Comune di Roma”.
Ma Paolo Pasquali è soltanto uno dei benefattori che, al momento di recuperare l’auto si sono ritrovati sul parabrezza un foglio vergato con il più indisponente degli autografi che si possa immaginare.
La municipale non ha guardato in faccia a nessuno e a restarci di stucco sono state anche alcune vecchie glorie della Roma. Da Diego Perotti, ala sinistra e “falso nueve” con un passato nella nazionale argentina e in forza alla formazione giallorosa tra 2016 e il 2020 a Davide Marcelo Pizarro, classe 1979, centrocampista di nazionalità cilena che indossò la maglia con il lupetto stilizzato nel 2006, quando in panchina sedeva l’attuale c.t. dell’Italia Luciano Spalletti e che ha preso parte al quadrangolare anche perché è padre di due ragazzi che si allenano al Totti Soccer Club. Una sorte avversa che è toccata anche a Davide Moscardelli, con un passato nelle giovanili della società giallorossa e all’ex calciatore della Lazio nel campionato di serie A 1995/1996 Alessandro Romano.
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