Sequestro di persona a Roma, 50enne liberato col riscatto

Dopo il sequestro chiesto un riscatto di 50mila euro. La banda sgominata dai carabinieri: 5 in manette

I carabinieri durante l'operazione

Pestato, rapinato e sequestrato per giorni. Ed ancora botte e la richiesta di riscatto da 50mila euro. Sono stati giorni da incubo per un 50enne residente a Roma finito nelle mani di una banda di aguzzini a fine settembre. Ieri gli arresti. Sgominata la banda del riscatto.

Dopo il sequestro chiesto un riscatto di 50mila euro. La banda sgominata dai carabinieri: 5 in manette

Per il sequestro con riscatto i carabinieri della compagnia di Frascati, Tor Bella Monaca e Casilina hanno arrestato tre bengalesi, un indiano e un afghano.

L’indagine è partita, il primo ottobre scorso, dopo la denuncia ai carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, da parte di un cittadino del Bangladesh che riferiva della scomparsa del fratello, sparito dal 29 settembre.

I carabinieri, coordinati dalla Dda, hanno scoperto a stretto il giro il perché: l’uomo era stato attirato in una trappola, rapinato e sequestrato e i suoi familiari per liberarlo avevano subito versato 10mila euro contro i 50mila richiesti.

Denunciata confermata dalla stessa vittima il 3 ottobre, giorno in cui è stato liberato.

L’uomo, 53 anni, ha raccontato di aver incontrato in via delle Cave a Roma, uno degli indagati, che credeva essere suo amico, ma all’appuntamento quest’ultimo e altri quattro uomini, lo avevano aggredito con pugni e calci, rapinato della sua auto e di 7200 euro in contanti, dei suoi due telefoni cellulari, dei documenti e della sua carta prepagata.

Sotto la minaccia di due coltelli puntati alle tempie, mi hanno imbavagliato, legato e trascinato in un rifugio“.

Le indagini

Nei giorni del sequestro era stato spostato in vari covi e tenuto quasi sempre legato e imbavagliato; inoltre continuamente minacciato e malmenato affinché convincesse i suoi familiari in Bangladesh a pagare la cifra completa di 50.000 euro.

All’alba del 3 ottobre gli era stato comunicato che i suoi parenti avevano versato una rata di 10.000 euro in contanti a un personaggio in Bangladesh, non ancora identificato, e pertanto, veniva liberato.

Gli indagati, infatti, avevano contattato la madre della vittima in Bangladesh, richiedendo un riscatto di 50.000 euro, facendole sentire la voce del figlio. Al termine dell’incubo, l’uomo è stata visitato presso l’ospedale di Roma Tor Vergata a causa delle ferite riportate, ottenendo 30 giorni di prognosi.

Le indagini dei carabinieri di Frascati hanno permesso di raccogliere indizi su ciascuno degli indagati. Uno in particolare, cittadino del Bangladesh, come promotore e organizzatore del sequestro di persona mentre gli altri 4 come materiali esecutori.

I provvedimenti

I provvedimenti di fermo si sono resi necessari poiché era emerso che l’organizzatore del sequestro stava pianificando di fuggire all’estero.

Nei suoi piani l’intenzione di un secondo sequestro di persona, nei confronti della stessa vittima: i 10mila euro erano per lui solo l’acconto del riscatto.