E’ stata una chiamata a tarda sera con la richiesta di aiuto da parte di una donna, per maltrattamenti da parte del compagno, a far scattare l’intervento dei Carabinieri della Stazione locale di Castel Madama pochi giorni fa, che ha portato all’arresto di un 45enne.
L’irruzione dei militari però, partita dalla denuncia della donna, ha portato alla luce tutt’altro sulla coppia, affari sporchi in cui sarebbe stata coinvolta anche la presunta vittima.
Minacce dal compagno: dopo la richiesta di aiuto nella notte, i Carabinieri scoprono in casa della coppia una quantità di cocaina pari ad oltre 30mila dosi
Erano conviventi in una casa di Castel Madama, comune tranquillo a circa 40 km da Roma, l’uomo e la donna gravemente indiziati di avere gestito fino alla notte del 12 ottobre, un giro pesante di spaccio di cocaina.
Una chiamata sospetta arrivata tramite il 112 Numero Unico delle Emergenze, aveva fatto scattare i militari della stazione locale precipitatisi nell’abitazione dei due, per soccorrere la donna autrice di quell’allarme, e che aveva chiesto aiuto per delle presunte minacce subite dal compagno, che con una pistola in mano la teneva sotto scacco.
I fatti raccontati dalla vittima però, si sarebbero dimostrati verosimili solo in parte, perché al posto dell’arma da fuoco l’uomo sarebbe stato trovato ancora intento a minacciare la vittima ma brandendo un coltello.
Il 45enne era stato arrestato ma il forte stato di agitazione dell’uomo, aveva messo in sospetto i Carabinieri sull’uso di sostanze stupefacenti ad avviato una perquisizione approfondita nell’appartamento.
Una buona intuizione che al rinvenimento di oltre un chilo di cocaina, avrebbe fatto emergere tutt’altro illecito tra quelle mura, dove forse proprio insieme la coppia avrebbe gestito lui in primis con il concorso della donna, un laboratorio della droga finalizzato allo spaccio.
Un potenziale di vendita di circa 35mila dosi di cocaina che poteva fruttare almeno 700mila euro di guadagno.
Il 45enne è finito con le manette ai polsi ed ora è gravemente indiziato dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso con la sua compagna 47enne. Ma non basta. I due ora dovranno anche rispondere della detenzione abusiva di un’arma da fuoco con proiettili, risultata rubata, e sulla quale sono stati disposti accurati accertamenti a cura del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, per accertare se sia stata utilizzata per recenti delitti o gambizzazioni..
In casa insieme all’ingente quantitativo di cocaina anche 4mila euro in contanti, ritenuti il provento dell’attività di spaccio evidentemente iniziata già da qualche tempo.
All’esito del rito direttissimo, il 45enne è stato accompagnato in carcere mentre la donna è a piede libero in attesa del processo.
Nel rispetto dei diritti dell’indagato, l’uomo è comunque da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) ed al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito,