Ostia, riparte l’allarme polpette avvelenate: la mappa delle zone segnate dal fenomeno

Nuovo allarme polpette avvelenate a Ostia. Le indicazioni dell'Istituto Zooprofilattico sul Portale dedicato: "E' un reato gravissimo contro animali e ambiente"

Allarme polpette avvelenate Ostia - foto free

Da un anno sembrerebbe ripresa la strage di cani e gatti di qualche ignoto assassino di animali per le strade di Ostia, dove si allarga di continuo la mappa degli episodi, che vanno dal grave avvelenamento e mortalità fino agli avvistamenti ancora troppo frequenti delle polpette di carne killer, sparse sui prati e nelle aree cittadine fatte apposta per far sgambare gli animali domestici.

Nuovo allarme polpette avvelenate a Ostia. Le indicazioni dell’Istituto Zooprofilattico sul Portale dedicato: “E’ un reato gravissimo contro animali e ambiente”

Nuove segnalazioni di polpette avvelenate nel Lido sono state diffuse in queste ore sui gruppi di scambio cittadini di Ostia Levante. Le strade attenzionate stavolta, sono via Diego Simonetti e Alessandro Piola Caselli, molto frequentate a piedi nella zona, soprattutto da chi ha un cane da compagnia. La semina stando ai primi sospetti esposti pubblicamente, avverrebbe dalle auto in corsa, una dinamica che non ha ancora trovato riscontro in prove né immagini. Quanto di concreto resta invece è il pericolo avvelenamento.

Dall’inizio dell’anno il fenomeno della carne avvelenata abbandonata, non si sarebbe praticamente mai fermato. Diverse polpette con il veleno di quello che si usa per i topi, erano state rintracciate già a gennaio e febbraio, nelle aiuole in via delle Repubbliche Marinare, all’altezza di un supermercato della catena Tuodì quasi del tutto scomparsa nel territorio del X Municipio.

Poi in primavera, un altro tam tam dei cittadini tornò ad allarmare i proprietari di cani del pericolo polpette avvelenate intorno a Viale della Vittoria, e all’interno della stessa area cani presente e molto conosciuta e frequentata. Per tutti la regola divenne per un tot, di evitare proprio il passaggio con il cane in zona.

In mezzo all’erba buttate come nulla fosse e a portata di fiuto degli animali, numerose polpette avvelenate, avevano reso l’area una zona minata per la salute degli animali, che aveva già mietuto due vittime tra i gatti della colonia controllata del circondario.

Dopo aver mangiato la carne avvelenata, gli animali che si erano poi spostati avevano subito dopo poco tempo l’effetto mortale di quella pappa, e non erano riusciti ad arrivare oltre lo spartitraffico della zona di Via Sacchetto.

Il portale della polpetta avvelenata

Dal 2018 un’idea del Ministero della Salute fu quella di un portale della polpetta avvelenata, poi realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, con l’obiettivo di mappare la diffusione di questa pratica e predisporre tempestivamente le contromisure.

Oltre ad informare le Forze dell’Ordine quest’altro strumento rappresenta qualcosa in più per tutelare gli animali, anche se la battaglia contro i mostri senza volto è ancora impari.

Il fenomeno degli avvelenamenti e la legge

Gli avvelenamenti dolosi degli animali secondo gli addetti al controllo, sarebbero in costante aumento interessando principalmente gli animali domestici d’affezione e generando problematiche anche di tipo ambientale, legato alla diffusione di veleni e sostanze tossiche che inquinando il terreno e le acque superficiali.

Nel 2008, al fine di contrastare questo fenomeno di diffusione di bocconi o esche avvelenate con conseguente decesso di animali e rischio per la popolazione umana e l’ambiente, è stata emanata l’Ordinanza Ministeriale 18 dicembre 2008 “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati” a cui sono seguite diverse proroghe.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana M. Aleandri in merito a questo, ha preso a svolgere diverse azioni per la gestione dei casi di sospetto avvelenamento relativamente ai territori di sua competenza, e cioè le autopsie degli animali morti per sospetto avvelenamento; esami ispettivi sulle esche e reperti ambientali e quel supporto tecnico scientifico alle indagini delle autorità di Polizia Giudiziaria della Magistratura.