Una complessa operazione antidroga condotta tra i Castelli Romani e il Litorale, precisamente tra Ardea e Ciampino, ha permesso agli agenti della Polizia di stato del commissariato di Marino, titolare delle indagini, di arrestare due giovani italiani, un ragazzo e una ragazza, di 22 lui e di 21 anni lei, e sequestrare oltre 43 chili di droga.
Un sospetto via vai da parte di uno degli indagati da Ciampino al litorale romano con una potente auto ha permesso ai carabinieri di scoprire l’ingente quantitativo di droga
Dagli appostamenti degli ultimi giorni c’era stata una serie di lunghe indagini che avevano permesso di arrestare i due indagati per spaccio e detenzione di stupefacenti, sequestrando quasi 44 chili di hashish, circa 3mila euro in contanti e diverse pistole, tra le quali una Beretta, tutte risultate utili a compiere l’attività di spaccio, oltre a bilancini di precisione e materiale per il taglio e confezionamento delle dosi di droga.
La droga era contenuta quasi interamente in una villa blidatissima ad Ardea, nel litorale sud del lazio, nei pressi di Roma: vari portoni metallici e alte mura impedivano alle forze dell’ordine di capire cosa facesse da giorni e giorni il ragazzo, indagato come la sua quasi coetanea, mentre faceva vari viaggi alla guida di una grossa Bmw molto potente e da un appartamento di Ciampino, in via Morena, si spostava varie volte, sempre pedinato, andando nel villino di Ardea: era un via vai di droga.
Oltre all’hashish ai soldi e alle armi sono stati sequestrati durante le perquisizioni domiciliari tra appartamento e villino, usato come gigantesco deposito di droga, anche circa 2 etti di cocaina e i due sono stati attesi fuori dal villino di Ardea, identificati e ammanettati dopo le perquisizioni, venendo messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Come sempre in questi casi va ricordato ai nostri lettori che per tutti gli indagati, come in questo caso, c’è fino all’emissione di una definitiva sentenza di condanna irrevocabile ai loro danni, la presunzione d’innocenza e la consapevolezza che le prove matureranno eventualmente solo nei vari gradi di giudizio dei processi.