Roma, svolta nell’omicidio di Daniele Di Giacomo: arrestato il presunto killer

Arrestato all'alba il presunto killer: si tratta del già sospettato Valentino Ruggiero

La vittima Daniele Di Giacomo e il luogo dell'omicidio a Tor Bella Monaca

Svolta nell’omicidio di Daniele Di Giacomo, il noleggiatore di auto freddato il 14 settembre a colpi di pistola a Tor Bella Monaca. Trascorso quasi un mese l’esecuzione per strada  è finito in manette Valentino Ruggiero, il trentenne che all’indomani del delitto era stato fermato, interrogato e rilasciato per carenza di indizi.

Arrestato all’alba il presunto killer: si tratta del già sospettato Valentino Ruggiero

Erano stati gli stessi genitori di Daniele Di Giacomo a indirizzare subito gli investigatori verso Ruggiero, ex fidanzato dell’attuale compagna del figlio. Ruggiero è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri di Palestrina a San Cesareo.

I loro rapporti erano tesi da tempo sia perché Valentino mal accettava che la ex, una giovane di 26 anni, rimasta ferita nell’agguato, stesse con Daniele, sia perché Daniele  gli faceva pressioni per un debito non saldato.

In particolare a causare discussioni un conto in sospeso di circa 7mila euro per una macchina presa da Ruggiero nell’autonoleggio di Di Giacomo ed incidentata.

Gli sms

Secondo la ricostruzione della Questura di Roma Ruggiero spinto dalla rivalsa ha impugnato un’arma e ha sparato quattro colpi contro l’autonoleggiatore, in pieno giorno, per strada. Dopodiché si era allontanato  a Fiuggi, dall’attuale compagna, dove era stato fermato.

Una volta tradotto in Questura, però, per lui non era stato formalizzato l’arresto. Per il sospettato numero uno, in mancanza di indizi, gli inquirenti avevano deciso di non disporre il fermo.

Oggi il fermo di Valentino. Ad inchiodarlo in particolare dei messaggi spediti all’attuale compagna il giorno dell’omicidio. “È guerra aperta”, “con questi me ce devo ammazza”. E alle 16,46, neanche mezzora prima dell’esecuzione: “È stato un onore”, “ci vediamo”.

La pista

La vittima Daniele Di Giacomo, 38 anni, ha lasciato tre figli. “Lo hanno ammazzato come un cane”, hanno urlato i parenti accorsi davanti al tabacchino dove alle 17.15 del 14 settembre si è consumata la plateale esecuzione.

Sul posto anche i genitori. “Mi hanno levato mio figlio, mi hanno levato la vita. Hanno levato anche un padre a dei bambini piccoli. Vergognatevi…”, si è disperata la madre. “Ma l’avete preso chi me lo ha ammazzato?”, ha chiesto poi rivolgendosi alla polizia.

NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO