Roma, rissa tra nordafricani al centro d’accoglienza: carabiniere li divide e viene gravemente ferito

Nuovo episodio di violenza in pochissimi giorni nello stesso centro per il rimpatrio di Ponte Galeria, con un carabiniere che viene ferito gravemente

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Continuano i momenti di grave tensione in un centro per il rimpatrio di Roma, sempre a Ponte Galeria e nello stesso luogo dove giusto qualche giorno fa una carabiniere donna era stata aggredita e tirata per i capelli, venendo molestata sessualmente da un 25enne. In questo caso più recente, invece, nei giorni scorsi, due residenti del centro in questione hanno malmenato un carabiniere ferendolo  gravemente dopo aver litigato tra di loro.

Nuovo episodio di violenza in pochissimi giorni nello stesso centro per il rimpatrio di Ponte Galeria, con un carabiniere che viene ferito gravemente

Pochi giorni prima la carabiniere donna era stata assalita da un residente della struttura che aveva cercato anche di baciarla dopo averla strattonata e tirata per i capelli, e poco tempo dopo c’è stata una rissa tra due nordafricani che ha visto riportare la peggio a un secondo militare dell’Arma.

Nella fattispecie le violenze si sono ripetute nella tarda serata di sabato scorso, 7 ottobre, quando un marocchino e un egiziano, sembra per futili motivi, sono venuti alle mani nel centro di rimpatrio di Ponte Galeria, e il militare dell’Arma coinvolto, questa volta un uomo, ci ha “rimesso”, venendo ferito gravemente a una mano nel tentativo di separare i due litiganti.

Nella colluttazione con i due nordafricani, bloccati e identificati in attesa di un rapido rimpatrio nelle loro terre d’origine, il carabiniere ha riportato una profonda frattura alla mano destra, con una prognosi medica di un mese, venendo ricoverato per le cure del caso al vicino Aurelia Hospital e facendo sottolineare a vari esponenti dei sindacati di categoria, tra i quali l’Unarma, che qui come in altre strutture di sicurezza in tutta la Regione Lazio, vedi le carceri da tempo sovraffollate di detenuti all’inversimile, provocano episodi di violenza quasi a cadenza quotidiana.

All’aumentare di residenti e detenuti, in questi casi, purtroppo, sia nelle prigioni che nei centri di rimpatrio italiani si segnala come la carenza d’organico di personale e forze dell’ordine a presidio degli stessi sia gravemente in inferiorità numerica, facendo rischiare la vita a dipendenti carcerari e a quelli che lavorano ogni giorno in strutture come quelle di ponte Galeria, carabinieri compresi.

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