Roma, il robot Da Vinci è al suo 300esimo intervento chirurgico: il record al San Filippo Neri

Sempre più robotica nella chirurgia del San Filippo Neri. Quintavalle: "L'Ospedale è fortemente orientato alla tecnologia. Questo riduce il margine di errore"

Roma: è all’Ospedale San Filippo Neri che lo scorso giovedì è stato festeggiato sia il buon esito di un’operazione chirurgica che il 300esimo intervento di un assistente chirurgo molto speciale, il robot Da Vinci.

Il cervello di assoluta precisione, ha infatti effettuato una resezione per neoplasia, “diretto” in sala operatorie dal Direttore della Chirurgia oncologica Stefano Mancini e i dottori Benedetto Battaglia e Andrea Sagnotta, con tutta la straordinaria équipe di anestesisti, chirurghi, infermieri e tecnici del nosocomio all’avanguardia. L’impresa numero 300 del Da Vinci, conferma come ormai la chirurgia romana si avvale dei più evoluti sistemi robotici. Vediamo come funziona.

Sempre più robotica nella chirurgia del San Filippo Neri. Quintavalle: “L’Ospedale è fortemente orientato alla tecnologia. Questo riduce il margine di errore”

Da dicembre 2022 ad oggi ha messo nel curriculum altri 200 interventi il Robot da Vinci a supporto della chirurgia dell’Ospedale San Filippo Neri della ASL Roma 1.

Dall’esultanza della direzione dell’ospedale con l’operazione numero 100 a dicembre dello scorso anno, per l’azienda sanitaria romana, è stato un continuo crescendo di straordinari successi, con il merito in parte legato all’utilizzo del robot Da Vinci che rispetto alla programmazione iniziale ha raggiunto l’incredibile quota due giorni fa di 300 interventi.

Il robot Da Vinci come spiega l’azienda sanitaria, sfrutta un sistema di ultima generazione, che oltre alla piattaforma robotica è completo di un tavolo, che si muove in sincrono con il robot stesso e un lavastrumenti dedicato, che consente un lavaggio pre-sterilizzazione automatico con minor rischio di rotture.

Negli ultimi mesi sono stati coinvolti diversi staff medici. Oltre alla Chirurgia Generale e d’Urgenza, ad essersi avvalsa del robot anche l’Urologia del Dott. Marco Martini, la Chirurgia Oncologica con il Dott. Stefano Mancini, il Dott. Benedetto Battaglia e il Dott. Andrea Sagnotta e l’Otorinolaringoiatria del Dott. Paolo Ruscito.

Un passo avanti enorme per questo ospedale romano sotto la Direzione sanitaria di Pietro Grasso, che in questi mesi non ha certo riposato sugli allori.

Decine sono stati i pazienti, sottoposti ad interventi con il Da Vinci, che hanno accusato in primis un minore dolore post-operatorio, ma anche minore necessità di trasfusioni e migliori risultati estetici oltre ad una consistente diminuzione dei tempi di ospedalizzazione e di recupero.

Con l’obiettivo di massimizzare i parametri di efficienza, qualità, velocità e sostenibilità, la promessa mantenuta della ASL Roma 1, fu a dicembre 2022 di arrivare ad una tappa importante, e cioè la chirurgia robotica ortopedica.

In queste ore il nuovo sistema robotizzato per la chirurgia ortopedica presso il San Filippo Neri, è stato di fatto collaudato con successo, per essere utilizzato dall’area ortopedica diretta dal Prof. Francesco Falez.

“La strumento – spiega la nota Asl Roma 1 – permetterà la protesizzazione di anca e ginocchio, in particolare l’artroplastica di primo impianto parziale di ginocchio mediale, laterale o femoro-rotulea (PKA), totale di ginocchio (TKA), totale di anca (THA)”.

Quello che fa la piattaforma robotica è utilizzare le immagini TC dell’articolazione per creare un modello 3D. Su questo il chirurgo può così eseguire una vera è propria prova generale dell’intervento, e cioè una “pianificazione pre-operatoria dell’intervento e un braccio robotico servoassistito per la preparazione ossea, in modo da posizionare la componente protesica in linea con la pianificazione” – precisano.

Una metodologia che evita l’impiego di guide di taglio e perforazione del canale intramidollare, e riduce il margine di errore, con minori retrazioni dei tessuti nel corso dell’intervento e un minor sanguinamento.

Il braccio si aggiunge al sistema già in uso Da Vinci che ha permesso al Direttore della Chirurgia oncologica Stefano Mancini si eseguire