Roma, molesta una passeggera 19enne: chiesti 2 anni per l’autista di un bus Atac

L'autista secondo la procura ha molestato la ragazza con parole e gesti volutamente equivoci e volgari

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Dalle avance a un inequivocabile gesto di erotismo, e, alla fine, un bacio sulla guancia. Lui, un autista dell’Atac di 50 anni in servizio, lei una passeggera di 19 anni, rimasta di stucco. Ed anche terrorizzata, quando l’uomo per trattenerla le avrebbe sbarrato le portiere del bus.

L’autista secondo la procura ha molestato la ragazza con parole e gesti volutamente equivoci e volgari

I dettagli della vicenda sono stati ricostruiti in un’aula di giustizia di piazzale Clodio dove per l’autista la procura ha chiesto due anni di carcere per violenza sessuale. La 19enne molestata, infatti, ha presentato denuncia.

I fatti risalgono a una sera di gennaio di due anni fa, ora il processo alle ultime battute.

L’autista avrebbe rivolto alla giovane prima degli apprezzamenti, poi si sarebbe passato una mano sulla zip dei pantaloni per lanciare segnali con un pizzico di perversione, e infine, avrebbe scoccato un bacio sulla guancia dopo averla attirata nel gabbiotto.

I fatti secondo quanto ricostruito dal pm in aula si sarebbero verificati al capolinea di Anagnina e via via, in più tappe, fino a Ciampino dove la ragazza era diretta.

Le molestie

Sono le 8 di sera ed è già buio, la 19enne sale sul bus per tornare a casa. Alla guida c’è un autista sulla cinquantina con lei subito loquace e fin troppo cerimonioso.

Il primo passo – come ricostruisce il pm – è quello di invitare la ragazza che si è seduta metà bus di spostarsi dietro al gabbiotto di guida “per facilitare la salita di altri passeggeri”. Poi sarebbero cominciati gli apprezzamenti.

Gesti che la ragazza non può captare come di cortesia o di corteggiamento, ma vista l’insistenza e la spudoratezza solo un incubo che l’hanno spinta, una volta scesa dal bus, a correre verso casa in lacrime e nei giorni successivi a denunciare.

Difesa e accusa

L’autista da parte sua nega qualsiasi approccio: ogni invadenza o gesto inopportuno non sarebbe stato possibile non solo perché impegnato alla guida ma anche per la presenza di passeggeri, saliti e scesi.

Le molestie, però, secondo la ragazza – assistita come parte offessa dall’avvocato Luca Guerrasi sarebbero verificate quando anche l’ultimo passeggero era sceso. A giorni la sentenza.