Caos carceri nel Lazio, a Vieterbo nuova rivolta: 5 agenti in ospedale

Nuova rivolta al Mammagialla: stavolta i detenuti hanno appiccato un incendio

Caos carceri nel Lazio: nuovo tentativo di rivolta nel carcere Mammagialla di Viterbo, il terzo in pochi giorni. Dei detenuti, nella serata di ieri martedì 12 settembre, hanno appiccato fuoco a materassi, vestiti, letti. Si sono contati cinque intossicati tra gli agenti della polizia penitenziaria. Ormai negli istituti penitenziari del Lazio è allarme rosso tra suicidi, risse e rivolte.

Nuova rivolta al Mammagialla: stavolta i detenuti hanno appiccato un incendio

Nel Reparto isolamento, un detenuto con problemi psichici ha dato fuoco a materassi, vestiti, letti, seguito da altri reclusi. Il grande fumo ha creato panico e disordini. solo a fatica gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno riportato alla calma la situazione: cinque agenti sono finiti in pronto soccorso per intossicazione.

Nella notte tra sabato e domenica scorsi gli agenti erano stati messi a dura prova per gestire un altro tentativo di rivolta dei detenuti: una cinquantina di detenuti si erano rifiutati di rientrare in cella per la notte.

Nella stessa nottata nella casa circondariale si è verificato il decesso, per cause naturali, di un detenuto e il salvataggio di un altro che aveva cercato di togliersi la vita.

I disordini continuano. Ancora follia e violenze nei confronti degli agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Viterbo. Permane dunque alta la tensione nelle carceri del Lazio. Una situazione sempre critica ed allarmante”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

Il taser agli agenti

Per Capece, “la situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto”.

“Torniamo – aggiunge – a chiedere l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi, e la dotazione al personale della Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato“.

Il sindacalista critica il Provveditore regionale del Lazio, Maurizio Veneziano – “in Regione si avverte prepotente la sua assenza, accentuata da quando è a mezzo servizio perché Provveditore anche in Sardegna” – ed il Capo del DAP Giovanni Russo – “a lui, da mesi, chiediamo senza avere alcun riscontro di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza”.