Fregene, prossima l’autopsia sul cadavere del 60enne trovato a largo: rilevati segni di violenza

Indagini in corso sull'identità e le cause del decesso dell'uomo ritrovato senza vita a largo di Fregene : il 60enne era deceduto da almeno 12 ore

Da ieri pomeriggio il corpo senza vita dell’uomo di circa 60 anni ritrovato in mare a largo di Fregene, si trova in una camera mortuaria dell’Obitorio comunale. L’Istituto di medicina Legale di Piazzale del Verano, dovrebbe occuparsi oggi dell’autopsia del cadavere, che secondo quanto riferito dopo il ritrovamento e il recupero a 6 miglia dalla costa, non sarebbe morto per cause naturali.

Indagini in corso sull’identità e le cause del decesso dell’uomo ritrovato senza vita a largo di Fregene : il 60enne era deceduto da almeno 12 ore

Solo con l’autopsia del cadavere recuperato in mare ieri a largo di Fregene sarà possibile stabilirne con esattezza la causa del decesso. Questo è quanto riferito nelle ultime ore dalle Autorità, dopo il ritrovamento choc in mare nella tarda mattinata di ieri, del corpo di un uomo di circa 60 anni, morto da almeno 12 ore.

Un ferragosto da dimenticare per il diportista che ieri mattina intono alle 12,30 ha avvistato in acqua il cadavere dell’uomo e avvisato la Capitaneria di Porto al numero 1530, attendendo che la vedetta della Capitaneria di Porto di Fiumicino provvedesse al suo recupero per poi metterlo a disposizione della procura della Repubblica di Civitavecchia.

Alcune caratteristiche tra cui un tatuaggio sul braccio e la maglietta indossata dalla vittima, con il logo di una discoteca romana, avrebbero da principio fatto ipotizzare che l’identità dell’uomo potesse essere quella di un professionista dagli ambienti della movida della Capitale. Con il passare delle ore invece, verificato che il brand riportato sull’indumento indossato dall’uomo,  apparteneva ad un locale di Testaccio chiuso da tempo, si infittisce il mistero sulla sua identità.

Tra qualche ora intanto, l’autopsia potrà confermare o meno se l’uomo è morto in modo violento, per cause naturali, o per annegamento. Stando alle prime indiscrezioni, sul cadavere sarebbero stati refertati segni di un trauma cranico.

Nella tarda serata di ieri, una relazione dettagliata è stata inviata alla Procura di Civitavecchia dalla Capitaneria di Porto di Fiumicino. Mentre i carabinieri della Compagnia di Ostia si sono occupati delle procedure necessarie al trasferimento del cadavere all’istituto di Medicina Legale dell’Università di Roma.

Le indagini sono in corso, mentre è stata lasciata aperta ogni ipotesi sulle cause del decesso. Anche quella che l’uomo sia caduto da un’imbarcazione sbattendo la testa.