Roma, chiude uno sportello anagrafico. La protesta: “Così si tolgono servizi ai cittadini”

Alcuni esponenti politici contestano la decisione di chiudere lo sportello anagrafico in un municipio della Capitale, per un grave danno ai cittadini

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Canaledieci.it

Roma: come preannunciato dalla protesta di numerosi residenti arrivati in strada con striscioni di contestazione, da quest’oggi, 1 agosto, non è più attivo lo sportello anagrafico di “Portonaccio II, nel  Municipio IV, restando attivo qualche giorno in più, ma di fatto cessando ora definitivamente d’esistere.

Alcuni esponenti politici contestano la decisione di chiudere lo sportello anagrafico in un municipio della Capitale, per un grave danno ai cittadini

Al riguardo c’è stata la presa di posizione – con una nota ufficiale – da parte di Antonio De Santis, capogruppo capitolino della Lista Civica Raggi, e dei consiglieri del Movimento 5 Stelle presso il quarto Municipio, Stefano Rosati e Lorenzo Saputi.

“Con questo provvedimento esordiscono i firmatari nella notaè stata scritta l’ennesima pagina negativa da parte di chi amministra il Municipio IV di Roma: il Pd, bocciando la nostra mozione, ha definitivamente messo fine allo storico servizio anagrafico all’interno del mercato rionale Portonaccio II, in via di San Romano”.

Inoltre viene evidenziata la posizione strategica dello sportello anagrafico chiuso, che serviva migliaia di persone: “Si tratta di in ufficio posizionato in un punto strategico del territorio comunale, in grado di accogliere un bacino di utenza che comprende anche gli utenti dei Municipi circostanti, principalmente il II, il III e il V. Proprio per questo nella scorsa consiliatura a guida M5S furono ampliati gli sportelli con appositi lavori in appalto, al fine di garantire un servizio più puntuale e capillare alla cittadinanza”.

Si specificano i vari passaggi con i quali è stato tentato di tenere in vita lo sportello anagrafico in questione: “Durante il Consiglio straordinario richiesto dal M5S e da FdI sono stati auditi il Direttore del Municipio, il presidente Umberti e l’assessore Bacchetti. Nessuno ha fornito documenti ufficiali per giustificare la chiusura definitiva del servizio anagrafico, solo tante parole pronunciate senza riscontri oggettivi. Si fanno ricadere le motivazioni sulla necessità di trasferire il personale in via Rivisondoli (già sede anagrafica del Municipio) per evadere le pratiche previste dalla direttiva Gualtieri n. 01/2022, che favorisce la residenza agli occupanti abusivi. Inoltre, si sostiene che la struttura non sia tecnicamente idonea, quando invece nella scorsa consiliatura sono stati fatti interventi importanti di ristrutturazione dell’immobile, incluso il rifacimento di tutti gli impianti.”

La contestazione prosegue sottolineando l’assenza di servizi essenziali ai cittadini: “Questa amministrazione a guida Pd esalta la ‘Città dei 15 minuti’ come un suo cavallo di battaglia, ma continua a togliere servizi ai cittadini. Questi infatti vedono aumentare sempre di più i tempi di attesa per il rilascio di una carta di identità, arrivando a situazioni in cui non è possibile prenotare un appuntamento prima del 2024. Morale: la qualità dei servizi essenziali e della vita dei residenti peggiora, mentre i commercianti del mercato subiscono un grave pregiudizio economico”

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