Fregene, moria di daini vicino Oasi Macchiagrande: attesi risultati test tossicologici

Diversi daini sono nel breve volgere di alcuni giorni e il personale dell'Oasi di Macchiagrande è in attesa degli esami tossicologici sugli animali per far luce sull'accaduto

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Immagine di repertorio Canaledieci.it

In poco meno di due settimane c’è stata una misteriosa moria di daini a breve distanza dall’Oasi di Macchiagrande, all’interno del comune di Fregene. Grande attenzione, dal punto di vista sanitario e per tutelare le speci presenti nell’area naturalistica da parte dei responsabili della struttura.

Diversi daini sono nel breve volgere di alcuni giorni e il personale dell’Oasi di Macchiagrande è in attesa degli esami tossicologici sugli animali per far luce sull’accaduto

L’ultimo episodio in ordine di tempo è quello che, lo scorso fine settimana ha visto morire un esemplare di daino femmina, sabato scorso, 22 luglio, e tutti i daini, in totale 5 tra adulti e cuccioli, sono stati trovati privi di vita all’interno di un territorio appartenente a un privato cittadino, a breve distanza dall’Oasi di Macchiagrande.

Nel dettaglio, a parlare con Canaledieci.it è il referente responsabile dell’Oasi di Fregene Macchiagrande, Andrea Rinelli, che riferisce quanto segue: “Nell’ultimo caso, per la complessa procedura di rimozione del corpo dell’animale, è intervenuto, in via della Veneziana, il personale della Asl Roma 3, mentre negli altri quattro episodi è intervenuta la ditta specializzata che con noi.”

Proseguendo, Rinelli sottolinea che è presto per trarre conclusioni e a breve si saprà quale è stata la causa della morte dei cinque daini: “Siamo in attesa, tra oggi, mercoledì 26 luglio, e domani, dei risultati degli esami tossicologici da parte dell’Istituto Zooprofilattico di Roma Tre, situato nella vicina località di Testa di Lepre, per capire cosa abbia ucciso questi daini, tutti nel giro di pochi giorni e sempre all’interno di questo terreno in via della Veneziana, molto vicino ad uno degli ingressi dell’Oasi Naturale”.

Tutte le ipotesi vengono al momento tenute plausibili e aperte, in attesa dei risultati: “Attualmente si tratta solo di supposizioni e quindi può essere accaduto qualsiasi cosa ai daini, di certo non sono stati trovati segni di violenza su di loro, e, la cosa più strana, è che soltanto l’esemplare femmina morto sabato scorso è stato ‘predato’ da animali che si sono cibati della sua carcassa dopo la morte, mentre negli altri quattro casi nessun animale predatore si è avvicinato a loro e sono stati tutti già portati via”.

“Avvelenamento da parte di qualche malintenzionato o una strana forma di infezione – al momento non possiamo smentire o confermare nulla – a breve sapremo –conclude Rinelliquesta situazione è in costante evoluzione e faremo di tutto per prevenire ogni eventuale focolaio e proteggere gli animali”.

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