Il caldo e l’umidità delle ultime ore stanno riproponendo situazioni già sperimentate negli ultimi due mesi. L’Agenzia Regionale di Protezione civile del Lazio ha emesso una nuova allerta meteo gialla nelle prime ore di domani, venerdì 30 giugno 2023. Anche in questo caso vi è una approssimativa individuazione delle zone che potrebbero essere maggiormente colpite da rovesci di forte intensità con il conseguente pericolo di allagamenti, in particolare in corrispondenza dei sottovia stradali.
Nuova allerta meteo della Protezione civile della Regione Lazio, ecco le aree dove sono attesi forti temporali e possibili rovesci di grandine
L’allerta meteo gialla annunciata per le prime ore di domani, venerdì 30 giugno 2023, interesserà i settori centro-settentrionali della regione e potrebbe essere ulteriormente prorogata alle successive 24-30 ore se i fenomeni temporaleschi dovessero proseguire senza significativi cambiamenti climatici a favore di una maggiore stabilità del tempo.
In caso di allerta meteo gialla i fenomeni attesi vanno da piogge molto intense accompagnate da una frequente attività elettrica e, quindi, da tuoni e fulmini oltre che da bombe d’acqua localizzate, grandinate e forti raffiche di vento. Nei settori collinari e montuosi non si escludono l’innalzamento dei corsi d’acqua e anche piccole frane. E pertanto sconsigliato svolgere attività potenzialmente pericolose come i lavori agricoli in campo aperto o la sosta in aree boschive e, a maggior ragione, il tentativo di trovare riparo sotto le fronde di alberi isolati.
Il tempo, secondo le ultime previsioni relative a Roma e alle zone interessate dall’allerta meteo, dovrebbe mantenersi instabile sino a sabato prossimo 1° luglio 2023 per aprirsi a una settimana caratterizzata, con tutta probabilità, dal solleone estivo e, possibilmente, da situazioni di allarme causate da un eccessivo rialzo delle temperature.
I primi dieci giorni del mese di luglio, a partire, appunto da domenica 2 luglio, dovrebbero presentare un quadro meno esposto alla formazione di nubi cumuliformi provenienti dalle zone montuose della regione e pronte a trasformarsi in fattori di destabilizzazione delle condizioni meteo non appena intercettano i venti e le correnti più cade provenienti dalle zone costiere. La mancanza di un’area di alta pressione tipica dell’anticiclone delle Azzorre è una delle motivazioni che hanno praticamente trasformato la scorsa primavera in una sorta di anticipo della stagione tardo autunnale.
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