Via Cristoforo Colombo è una selva, fagocitati anche i semafori

Una vera e propria selva amazzonica avvolge l’importante arteria sia al centro delle due carreggiate sia all’altezza di semafori ad alta pericolosità

Se non fossimo a Roma potremmo scambiarla per una di quelle strade abbandonate al proprio destino che, tra arbusti e alte pareti di cespugli, si inoltrano nella selva amazzonica. Un paradosso, certamente, che però consente di dare l’idea del livello di degrado in cui giace la via Cristoforo Colombo, specialmente nel tratto compreso tra il 17mo chilometro, all’altezza di Tre Pini Poggio dei fiori, fino ai quartieri di Casal Palocco e dell’Infernetto, dove la proliferazione incontrollata del verde che divide le due carreggiate è riuscita, persino, a fagocitare un intero semaforo. Il palo di colore giallo e le luci che segnalano lo stop e il via libera dei veicoli alla luce del giorno non sono praticamente più visibili e rendono l’attraversamento dell’incrocio molto pericoloso.

Una vera e propria selva amazzonica avvolge l’importante arteria sia al centro delle due carreggiate sia all’altezza di semafori ad alta pericolosità

Tra gli utenti più attivi che hanno segnalato lo stato di incuria in cui versa la via Cristoforo Colombo, a causa delle mancate potature soprattutto dopo le abbondanti piogge delle precedenti settimane, c’è Flavio Zuccalà, palocchino di vecchia data. “Se si dovesse verificare un incidente in questo incrocio all’altezza di Casal Palocco di una delle arterie più famose d’Italia per diversi motivi, e se dovesse morire qualcuno proprio a causa della ormai totale invisibilità del semaforo soprattutto nelle ore diurne a che conclusioni si dovrebbe giungere? Mettere in stato d’accusa l’amministrazione capitolina con l’accusa di omicidio colposo? Siamo stufi di pagare –  sottolinea Zuccalà- e di non avere servizi base degni di una società civile”.

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Una veduta dell’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via di Casal Palocco dove il semaforo per la svolta a sinistra in direzione dell’Infernetto è ormai invisibile

La situazione di pericolosità delle strade di Casal Palocco è emersa in modo drammatico nei giorni scorsi a causa dell’incidente mortale in cui ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti di 5 anni, travolto dalla Lamborghini Urus a bordo della quale si trovavano gli Youtuber di TheBorderline per la folle scommessa di restare per 50 ore consecutive alla guida della Supercar e la Smart quattro porte a bordo della quale viaggiavano anche la mamma e la sorellina di 4 anni di Manuel, miracolosamente sopravvissute al terribile impatto. Scontro che si è verificato all’altezza di un’intersezione in cui non solo erano presenti delle strisce pedonali ma dove il limite massimo di velocità consentito è di 30 chilometri orari.

Molti dei residenti che ieri, domenica 25 giugno 2023, hanno partecipato alla fiaccolata per Manuel si chiedevano in modo quasi ossessivo quante volte loro o i propri figli avessero attraversato lo stesso incrocio tra via di Macchia Saponara e via Archelao di Mileto dove è avvenuto l’incidente tra la il Suv e l’utilitaria.

L’assoluto abbandono delle strade di Casal Palocco non è sfuggita al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che ha preso parte alla fiaccolata per le vie del quartiere in memoria di Manuel

La presenza del sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, alla processione in memoria del bimbo di 5 anni ha posto l’accento su un’altra delle gravi lacune che caratterizzano la viabilità sulle strade del quartiere residenziale nell’entroterra lidense. E in particolare le buche e le radici che, ormai, la fanno da padrone in quasi tutte le strade, inclusa via Prassilla dove è passato il corteo e che lo stesso Gualtieri non può non aver notato. Le strade di Casal Palocco sono, infatti, in parte di competenza dell’omonimo Consorzio privato cui contribuiscono i residenti e che, negli ultimi anni ha proceduto alla riasfaltatura di alcune vie, ma anche dell’amministrazione capitolina per lo più latitante di fronte a una situazione ormai intollerabile. Tra queste strade vi sono via Gorgia di Leontini e via Alessandro Magno unite da un anello di cui la viabilità non può fare a meno e che sono ridotte a un colabrodo. Inutile dire che gli abitanti attendono, con poche speranze, un segnale al X Municipio analogo a quello che, dopo un lunghissimo periodo di abbandono ai dossi provocati dalle radici dei pini, ha portato pur tra ritardi e polemiche al rifacimento totale di via dei Pescatori, tra Casal Palocco e il Lido di Ostia.

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I cartelli che indicano le strade di competenza del Comune di Roma anche per lavori di straordinaria manutenzione