Ostia, flash mob in ricordo di Giulia Tramontano e Pierpaola Romano (VIDEO)

Flash mob per dire no ai femminicidi: ricordate tutte le donne assassinate dall'inizio dell'anno. L'ultima la poliziotta uccisa dal collega a Roma

Flash mob in ricordo di Giulia Tramontano, Pierpaola Romano e di tutte le vittime di femminicidio. Ostia ieri sera con una manifestazione spontanea nata da una proposta su un gruppo social ha detto no alla violenza sulle donne.

Flash mob per dire no ai femminicidi: ricordate tutte le donne assassinate dall’inizio dell’anno. L’ultima la poliziotta uccisa dal collega a Roma

Un filo rosso per tenersi uniti, tante foto coi propri visi contro i femminicidi, il lungo elenco delle vittime. L’appuntamento a Piazzale dei Ravennati, in prossimità della panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

“Il tema del femminicidio, purtroppo, riguarda tutti noi. È necessario imparare a reagire prima che sia troppo tardi. Quindi c’è bisogno non soltanto di solidarietà, ma anche di strutture che sappiano correttamente trattare la questione”, la proposta lanciata.

Ciò che è successo negli ultimi giorni, soprattutto per quanto riguarda la storia di Giulia Tramontano, la donna uccisa con 37 coltellate, mette tristemente in guardia le donne, perché in questo caso il carnefice non si è fermato neanche di fronte al fatto che quello nel grembo della vittima fosse il suo stesso figlio, lasciandosi sovrastare da un egoismo disumano”.

Il flash mob al Pontile è stato un momento di riflessione.

Ci siamo ritrovati senza simboli di partito e senza i loghi delle nostre associazioni spiega una delle partecipanti, Giorgia CelliDietro al flash mob non c’è stata una vera e propria organizzazione, ma una spinta collettiva, spontanea per sensibilizzare tutti e tutte sul fatto che dobbiamo trasformarci in sentinelle per captare le donne in difficoltà e aiutarle a conoscere i percorsi che esistono per uscire dalla violenza”.

Durante il flash mod alla panchina rossa è stata ricordata anche Pierpaola Romano, la poliziotta assassinata il primo giugno da un collega sotto casa, a San Basilio. L’uomo, che da tempo si era invaghito di lei, poi si è suicidato. Pierpaola quela mattina aveva in mano la documentazione per cominciare la chemioterapia per un tumore al seno. (leggi qui)