Ostia, cerca di far saltare il palazzo col gas: fermato per tentato omicidio plurimo

L'uomo ha aperto il gas: voleva far saltare il palazzo. La prontezza dei vicini ha evitato il peggio

Grande raccordo anulare, veicolo a fuoco: chiusa una corsia
Vigili del fuoco, foto di repertorio

Disegna croci sulle porte dei vicini di casa, a partire dalla sua, e poi apre una bombola del gas. Evitata una tragedia l’altra mattina in una palazzina di via Domenico Baffigo, a Ostia.

L’uomo ha aperto il gas: voleva far saltare il palazzo. La prontezza dei vicini ha evitato il peggio

Qualcuno nella palazzina di cinque piani ha avvertito l’odore di gas e ha subito chiamato il 112: già tempo prima il loro vicino di casa aveva cercato di far saltare l’edificio e quindi l’allarme è stato dato immediatamente.

I primi ad arrivare sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Ostia che hanno forzato la porta, soccorso l’uomo, chiusa la bombola del gas e messo in sicurezza il palazzo. Il gas aveva invaso le scale fino ai piani superiori.

L’inquilino che voleva far saltare il palazzo, un cinquantenne uscito di recente dal carcere, è stato trovato disteso sul letto, svenuto. La corsa in codice rosso al Grassi in ospedale, dove però è stato dichiarato fuori pericolo in poche ore e subito sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio.

La Procura di Roma lo ha, comunque, indagato per tentato omicidio plurimo. Il pm di turno, Laura Condemi, ha chiesto al giudice delle indagini preliminari la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere.

Le croci

L’inquilino era appena uscito di galera dove aveva scontato una condanna per maltrattamenti in famiglia: già a giugno aveva minacciato la moglie e cercato di dar fuoco al palazzo.

Dopo la scarcerazione si era rifugiato in un box al pian terreno della palazzina di via Baffigo visto che l’ex moglie, terrorizzata, si era trasferita e non lo aveva voluto riaccogliere in casa.

Gli agenti del locale Commissariato di Polizia, intervenuti anche loro nel palazzo, hanno informato l’autorità giudiziaria.

Quando i vicini di casa del 50enne si sono accorti che dietro alle porte delle loro abitazioni erano state disegnate piccole bare con delle grandi croci hanno capito con certezza che l’uomo più che suicidarsi era intenzionato a compiere una strage.

La procura quindi ne ha chiesto la convalida del fermo e la relativa misura cautelare in carcere.