Blitz incendiario in casa di un 46enne gambizzato: indiziati due romani

Tentato omicidio al Tufello: in manette due 40enne romani potrebbero appartenere alla malavita del traffico di stupefacenti

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Foto: repertorio

A febbraio di quest’anno due uomini incappucciati si erano presentati alla porta di casa di un 46enne romano e della sua compagna, e una volta entrati avevano dato dato fuoco alla camera da letto per poi accanirsi contro il proprietario dell’immobile, gambizzato con tre colpi di pistola.

Oggi la svolta nelle indagini a distanza di tre mesi dalla fuga dei due sicari, è arrivata ad identificare due uomini di 37 e 46 anni, indiziati del reato di tentato omicidio.

Tentato omicidio al Tufello: in manette due 40enne romani potrebbero appartenere alla malavita del traffico di stupefacenti

Sono scattate nei confronti di due romani le manette e la custodia cautelare in carcere, per il tentato omicidio di un 46enne romano, gambizzato dentro il suo appartamento di via Monte Taburno, al Tufello nel pomeriggio del 22 febbraio scorso.

Gli indagati a volto coperto si erano presentati poco dopo le 17,00 davanti alla porta dell’appartamento ed avevano suonato il campanello, vedendosi aprire con tranquillità dalla compagna della vittima, che imprudentemente a quell’ora non aveva pensato di guardare dallo spioncino.

Non appena i due malviventi sono entrati, il terrore ha preso il sopravvento tra le pareti dell’abitazione, dove i sicari si sarebbero prima introdotti nelle stanze per appiccare fuoco, scatenando le fiamme nella camera da letto, e poi avrebbero tirato fuori la pistola sparando ad entrambe le gambe il proprietario 46enne e darsi infine alla fuga.

Dopo il blitz incendiario finito a colpi d’arma da fuoco, la vittima in gravissime condizioni era stata trasportata al Policlinico Umberto I, in prognosi riservata, e si era salvata, ma da quel momento erano iniziate le attività d’indagine per ricostruire l’accaduto.

Sono stati gli investigatori del Distretto Fidene Serpentara, con l’ausilio di personale dell’Ufficio Prevenzione e Soccorso Pubblico, e della Polizia Scientifica intervenuto a seguito del grave episodio criminale, a risalire all’identità dei due malviventi.

I servizi di osservazione e le intercettazioni avrebbero permesso di cristallizzare in breve tempo le fattezze dei due soggetti, che secondo le prime ipotesi formulate dopo l’episodio violento, potrebbero appartenere all’ambiente della malavita legato allo spaccio di stupefacenti, e intenzionati a mettere in atto un regolamento di conti.

Quanto non è noto al momento è la possibile testimonianza della vittima della gambizzazione e della sua compagna, che all’epoca dei fatti in uno stato shock, non aveva saputo riferire nulla.

Per gli indagati è stata ora disposta la custodia cautelare in carcere, anche se i due sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.