Zig zag in auto su corso Francia, i carabinieri lo sottopongono all’alcool test

Fermato la scorsa notte un 47enne che procedeva a zig zag su corso Francia

Procedeva a zig zag su Corso Francia alla guida di un furgone Fiat Doblò. I carabinieri, allertati da una chiamata al 112, lo hanno costretto a fermarsi per sottoporlo ai controlli necessari a verificare se avesse assunto quantità di alcool eccedenti i limiti consentiti per mettersi alla guida.

Fermato la scorsa notte un 47enne che procedeva a zig zag su corso Francia

Una pattuglia dei carabinieri appartenente alla stazione Roma Flaminia è interventa questa notte, sabato 27 maggio, intorno alle 3.00 su corso Francia dopo aver ricevuto una segnalazione telefonica al 112 che informava il centralino della presenza di un veicolo che procedeva a zig zag lungo l’arteria che collega la Flaminia al centro di Roma.

Poco dopo i militari dell’arma hanno intercettato il Fiat Doblò e obbligato il conducente a fermarsi per verificare se fosse ubriaco. Per eseguire i controlli è arrivata sul posto anche una pattuglia della polizia locale. L’uomo, un 47enne, è stato sottoposto a due test per rilevare il tasso di alcolemia presente nel sangue. Poiché entrambi sono risultati positivi l’automobilista è stato denunciato dagli agenti intervenuti per guida in stato di ebbrezza.

Il tratto dove il conducente del Doblò procedeva a zig zag è lo stesso dove, nel dicembre del 2019 persero la vita due carissime amiche: le sedicenni Gaya Von Freymann e Camilla Romagnoli che furono investite da un’auto condotta da Pietro Genovese figlio del regista Paolo. Le due ragazze vennero travolte in corrispondenza dell’incrocio tra Corso Francia e la rampa che conduce alla galleria Giovanni XXIII. Per il quartiere di Roma nord, dove entrambe erano molto conosciute, fu un vero e proprio dramma collettivo. La vicenda ebbe degli strascichi giudiziari e indusse l’amministrazione ad effettuare dei lavori per la messa in sicurezza del punto in cui era avvenuto l’incidente mortale.

Un tragico destino ha poi voluto che Andrea Prosperi, uno dei legali che avevano assistito la mamma di Gaia Von Freymann durante il processo, nel mese di aprile dello scorso anno, restasse ucciso alla guida del del suo scooter dopo un violento scontro con una Bmw avvenuto nel quartiere Prati.

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