Roma, cameriera violentata per scommessa: condannato un collega del ristorante

Stupro si consuma nello stanzino di un ristorante a San Pietro. Dopo otto anni arriva la condanna a 5 anni per un cameriere: aveva violentato la collega per scommessa

Roma: lavorava come cameriere in un ristorante in zona San Pietro l’uomo che per una scommessa di poche decine di euro, ha commesso una violenza sessuale a danno di un’altra cameriera impiegata nell’attività.

Una “sfida” intrapresa con lo chef che ha visto l’uomo condannato, nonostante la sua difesa abbai sostenuto che la denuncia a suo carico, era stata mossa dalla donna per ragioni di gelosia. La stessa secondo la versione del violentatore, sarebbe stata consenziente sul rapporto, ma voleva vendicarsi del fatto che lui non lasciava la sua compagna.

Stupro si consuma nello stanzino di un ristorante a San Pietro. Dopo otto anni arriva la condanna a 5 anni per un cameriere: aveva violentato la collega per scommessa

E’ stato condannato a cinque anni il cameriere di un ristorante in zona San Pietro, che otto anni fa per una scommessa con lo chef amico impiegato nella stessa attività, ha abusato sessualmente di un’altra impiegata anche lei cameriera.

Si sarebbero accordati per poche decine di euro, in una sfida che come obiettivo aveva un rapporto sessuale da riuscire a mettere a segno con una collega. Un progetto orribile pianificato con la semplicità di una partitella a carte, con sul tavolo scarse 50 euro da vincere per dimostrare la propria mascolinità.

Quando i fatti si sono consumati in uno stanzino dello stesso ristorante, il cui gestore era ovviamente all’oscuro di tutto, la ragazza ha sporto denuncia raccontando che si stava cambiando nello spogliatoio quando il ragazzo, all’epoca appena maggiorenne come lei, è entrato iniziando a toccarla nelle parti intime.

L’episodio si sarebbe da principio interrotto grazie all’intervento di un altro collega, ma poi il condannato sarebbe tornato alla carica e l’avrebbe stuprata, per “vincere” la posta in palio, (50 euro), ma soprattutto non “perdere” la sfida con l’amico ed ottenere con la forza le attenzioni della ragazza alla quale da tempo faceva delle avances.

Per l’uomo erano stati chiesti 6 anni e 4 mesi, poi ridotti a 5 anni e mezzo di reclusione per il reato di violenza sessuale, confermati nell’aula di Piazzale Clodio nonostante la difesa del condannato abbia sostenuto in sua discolpa che in realtà la giovane cameriera sarebbe stata consenziente, e che la denuncia era sfociata solo dalla volontà di farla pagare all’uomo per il fatto che non si decideva a lasciare la sua compagna.