Roma, donna recupera l’uso del polso grazie a protesi fatta con stampante 3D

Una donna 39enne che aveva perso, a causa di un rarissimo tumore osseo l'uso del polso, ha ritrovato la piena funzionalità di una mano grazie a una protesi prodotta con una stampante 3D

Roma: un intervento sanitario innovativo ha permesso ad una donna, paziente ricoverata al Policlinico Agostino Gemelli, di avere una nuova protesi al polso che le ha fatto ritrovare, dopo vari vani tentativi, la mobilità dell’arto superiore, con una tecnica usata per la prima volta al mondo per trattare questo tipo di patologia.

Una donna 39enne che aveva perso, a causa di un rarissimo tumore osseo l’uso del polso, ha ritrovato la piena funzionalità di una mano grazie a una protesi prodotta con una stampante 3D

La protesi è stata fabbricata grazie ad una stampante 3D, permettendo alla donna, una 39enne, di ritrovare la funzionalità di una mano, che aveva perso per via di un gravissimo tumore osseo.

Una operazione davvero rivoluzionaria, con i medici entusiasti per aver realizzato qualcosa di mai fatto al mondo per curare questo tipo di patologia, con la mano destra della paziente che può ora muoversi correttamente, mentre con il tempo la malattia le aveva di fatto messo fuori uso il polso, e oltretutto grazie ad una stampante prodotta da un’industria del nostro Paese, mettendo fine alle sue sofferenze.

Una donna che, oltretutto, era in gravidanza ed è stata operata dopo il parto, dunque una giovane mamma che potrà svolgere tutte le attività comuni, in uno straordinario esempio di quella che in gergo viene definita “chirurgia personalizzata”.

Operata dal professor Giulio Maccauro, l’intervento in qeustione rappresenta come detto un “unicum”, una via per sanare un handicap mai tentata prima a livello mondiale, dando lustro al Gemelli come struttura sanitaria d’eccellenza globale, con una vera e propria protesi personalizzata fatta interamente in tre dimensioni, adattandosi perfettamente al corpo della paziente, riproduzione anatomicamente impeccabile e dalla grandissima funzionalità, realizzando dal punto di vista tecnico una stabilizzazione radio-metacarpica.

Similmente proprio ieri, 18 maggio, vi abbiamo raccontato di un’altro intervento svolto a maggio in un altro ospedale di grande spessore, il San Camillo, nel quale un paziente dato da più parti ormai come spacciato ed inoperabile sia invece riuscito a guarire da un tumore al pancreas asportando con una rivoluzionaria tecnica chirurgica una estesissima massa tumorale.

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