Nettuno, riapre la spiaggia libera di Torre Astura: ecco quando e con che limiti

Spiaggia libera di Torre Astura: tutte le regole per preservare un patrimonio naturalistico e archeologico di immenso valore che si estende per oltre 8 chilometri

La spiaggia libera di Torre Astura, la torre costiera fortificata che si trova in un’isoletta nel territorio della città di Nettuno, a circa dieci chilometri dal centro abitato, tornerà fruibile ai bagnanti il prossimo 1 luglio 2023, grazie all’accordo raggiunto con un iter lunghissimo, che ha coinvolto il Ministero della Difesa, il Comune, l’Agenzia del Demanio e infine la direzione del Poligono militare, sulla cui area c’è appunto questa spiaggia meravigliosa.

Spiaggia libera di Torre Astura: tutte le regole per preservare un patrimonio naturalistico e archeologico di immenso valore che si estende per oltre 8 chilometri

Per chi ama la natura quasi incontaminata e le lunghe spiagge libere, nel Lazio una tappa obbligata è la spiaggia libera di Torre Astura, un posto magico della costa laziale nel territorio comunale di Nettuno, che rappresenta però da sempre l’appuntamento e la meta più tardiva della stagione per fare il bagno, per l’apertura che come lo scorso anno dovrà attendere il mese di luglio.

Dal 1 luglio però l’invito è quello di passarci almeno una giornata, raggiungendola attraverso un percorso altrettanto bello e naturalistico. Alla spiaggia infatti si arriva percorrendo la strada provinciale Acciarella, che da Nettuno porta a Latina, e una volta passato il bosco del Foglino, si prosegue per circa 5 chilometro proseguendo per Foceverde.

Giunti ad una grande area parcheggio, si potrà finalmente lasciate l’auto o il camper per camminare lungo la passeggiata che si apre su questo paesaggio di mare tra i più belli della nostra Penisola: Torre Astura.

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Foto dalla pagina socia Consorzio Astura

La spiaggia come noto si trova all’interno dell’UTTAT (Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri) del Ministero della difesa, e cioè il poligono militare di Nettuno, e forse proprio per questa gestione questo arenile di sabbia lungo circa 8 chilometri tutti all’interno dell’area comunale, resta un vero gioiello preservato da discariche abusive, attività illecite e pesca selvaggia.

La vegetazione per lo più bassa è costituita da erbe e cespugli di macchia mediterranea, con tratti boschivi caratterizzati da boschi misti in gran parte aceri in prevalenza, oltreché lecci e sughera nelle aree interne, e anche in prossimità del mare, e guardando un po’ più in alto pini secolari. E proprio in mezzo alla pineta scorre il fiume Astura.

Una meraviglia insomma, da preservare per il patrimonio naturalistico rappresentato anche dai fondali circostanti la fortezza medievale, ricchi di reperti archeologici. Proprio qui come dei Pirati moderni, in tanti venivano a trafugare tesori di interesse storico, con saccheggi continui e incontrollati soprattutto negli anni ’70.

Riguardo alle origini, va detto che il suo nome così particolare sembra derivare dal latino Astur, (Astore), e cioè un rapace di media taglia che lì trovava casa.

Così battezzato poi, divenne un approdo alla foce posto lungo la via Severiana, sede di ville già dal I secolo a.C. Una tra queste fu di Cicerone, che ad Astura tentò di rifugiarsi da Marco Antonio.

Il sito all’inizio dell’età imperiale, divenne parte di una villa, che era strutturata in parte in terraferma e in parte su un’isola artificiale, e dotata anche di una vasta peschiera. I resti sono ancora visibili.

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Foto pagina socia Visit Lazio

A convezione rinnovata ora, l’auspicio per cittadini, turismo di prossimità e non solo, è che venga disposta anche la navetta per arrivarci comodamente senza riempire di auto e gas di scarico tutta la zona

Una volta riaperta l’accesso sarà per tutti il parcheggio di via Valmontorio aperto dalle  7.30 fino alle 19,00 senza lasciare nulla sulla spiaggia.

Inutile dire che è vietata la sosta e dunque il posizionamento di asciugamani e ombrelloni nei pressi dei i ruderi. quanto invece aiuta a mantenere pulito questo posto sono i diversi contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, un messaggio evidente che è un invito ad usarli non sempre seguito.