Roma, saranno restaurate ed esposte due porzioni d’affresco del ‘600 di Ludovico David (VIDEO)

Provenienti dal Collegio Clementino e raffiguranti Adamo ed Eva, una volta terminati i lavori di restaurazione, gli affreschi troveranno una nuova collocazione all'interno di una prestigiosa caserma dei carabinieri

Un’importante scoperta è stata confermata quest’oggi, martedì 16 maggio, dai carabinieri, identificando due porzioni di un affresco gigantesco delle quali non si sapeva nè autore nè provenienza, confermando che in realtà facevano entrambe parte di un dipinto di Ludovico David, provenienti dal Collegio Clementino.

Provenienti dal Collegio Clementino e raffiguranti Adamo ed Eva, una volta terminati i lavori di restaurazione, gli affreschi troveranno una nuova collocazione all’interno di una prestigiosa caserma dei carabinieri

I dipinti si trovavano ancora ben conservati in cima ad una rampa dello scalone monumentale della caserma dei Carabinieri “Giacomo Acqua” in piazza del Popolo, sede del comando della Legione Carabienieri Lazio, raffiguranti Adamo ed Eva ed il loro restauro inizierà dunque nei prossimo giorni.

Entrambe le frazioni d’affresco costituiscono un inestimabile tassello della decorazione del Collegio Clementino di Roma, costruito su progetto di Carlo Fontana, che era andato distrutto nel 1936 e facevano parte della cupola raffigurante la Madonna in Gloria contornata da Santi e Angeli, completata poi nel 1965 dal pittore ticinese Ludovico David.

Successivamente, grazie a uno studio della Soprintendenza Speciale di Roma, si è scoperto che le due sezioni facevano dunque parte del medesimo affresco.

Adesso, il lavoro di ristrutturazione porterà  ad unire e ricongiungere le due porzioni, che saranno poi messe a disposizione per la visione al grande pubblico..

Riguardo al prezioso ritrovamento si è così espressa Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma: “Dobbiamo questa scoperta alla pregevole memoria visiva del nostro architetto Alessandro Mascherucci. Di questo affresco, infatti, non rimanevano che sbiadite immagini in bianco e nero”.

Il momento chiave c’è stato proprio ieri, lunedì 15 maggio, quando le due porzioni di affresco sono state staccate per iniziare il restauro ed è stato dunque evidente, mettendole vicine, che si trattava di porzioni che facevano parte del medesimo affresco, confermando le ricerche degli studiosi.

Il dettaglio che ha confermato la veridicità della scoperta è stato un cartoncino risalente al 1936 che ha certificato la provenienza dell’opera ed ha indicato che in origine queste porzioni erano destinate alla sala Corsini, ma per assenza di locali idonei alla loro esposizione erano stati portati a palazzo Venezia e solo successivamente, circa 20 anni dopo, erano stati spostati nell’attuale sede in zona Piazza del Popolo.

Il restauro durerà fino al prossimo settembre, ad opera della restauratrice Mariarosaria di Napoli, utilizzando le più moderne tecniche conservative e i lavori di restauro saranno sempre visibili ed aperti al pubblico in occasione di eventi selezionati per il pubblico di appassionati, come la Notte dei Musei che tanto successo ha riscosso anche nel suo ultimo appuntamento dello scorso fine settimana di maggio, ma sarà anche visibile durante le giornate Fai.

Terminati i lavori, l’opera verrà esposta in un nuovo luogo, visibile a tutti gli interessati, sempre dentro la caserma dei carabinieri “Giacomo Acqua”, costruita nel quattrocento come convento dei monaci agostiniani per volere di Papa Gregorio XII, che divenne nel settecento l’alloggiamento delle truppe di Clemente XII per poi essere adibita nel 1870 ad attuale sede dei carabinieri, quando all’epoca era la prima sede dei Militari dell’ Arma a Roma.