Reddito di cittadinanza, scoperta truffa di 300mila euro sui requisiti di 20 famiglie: denunce e arresti

Roma, truffa di oltre 300mila auro sui requisiti del Reddito di Cittadinanza: tra i 40 denunciati c'erano anche persone con procedimenti giudiziari in corso e condanne penali

Roma: nuovi controlli sono stati condotti dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante, con il supporto tecnico dei militari del NIL nella Capitale, per la verifica del possesso dei requisiti per la concessione del Reddito di Cittadinanza.

Sotto la lente delle forze dell’ordine sono finite altre 20 famiglie che avrebbero mentito circa la composizione del nucleo familiare e la loro effettiva residenza per aumentare la somma del sostegno sociale.

Roma, truffa di oltre 300mila auro sui requisiti del Reddito di Cittadinanza: tra i 40 denunciati c’erano anche persone con procedimenti giudiziari in corso e condanne penali

Venti famiglie di Roma per un totale di 40 persone sono state denunciate in queste ore perché gravemente indiziate del reato di truffa aggravata a danno dell’INPS, avendo dichiarato il falso sulle dichiarazioni dei requisiti utili ad ottenere un reddito di cittadinanza di importo più elevato.

False dichiarazioni sarebbero state fornite sia sulla composizione del nucleo familiare che sull’effettiva residenza, con una simulazione fatta ad arte dell’esistenza di più persone nel nucleo familiare proprio allo scopo di ampliare il Reddito percepito.

Sono stati i controlli incrociati messi in atto tra Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante, i militari del NIL nella Capitale, per la verifica del possesso dei requisiti dell’RdC, gli uffici dell’I.N.P.S., la Motorizzazione Civile e l’Anagrafe, a fare ottenere il quadro definito delle irregolarità delle istanze, e che ha permesso di individuare e dunque denunciare le 40 persone.

A carico di alcune di loro peraltro, risultavano anche procedimenti giudiziari, nell’ambito dei quali alcune sono stati destinate a misure precautelari e cautelari, e ristrette sia agli arresti domiciliari che in carcere. Si tratta in particolare di condanne penali ricevute negli ultimi dieci anni e divenute irrevocabili.

La truffa a danno dell’INPS è risultata di un importo complessivo di quasi 300mila euro, indebitamente percepite.