Roma, attiviste nude bloccano via del Tritone, traffico paralizzato

Le ambientaliste: “mettiamo a nudo il nostro corpo, vulnerabile come il pianeta“

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Roma: si sono sedute in mezzo alla strada a petto nudo e si sono incatenate mostrando uno striscione. È accaduto questa mattina, giovedì 4 maggio, in Via del Tritone dove è andato in scena un nuovo blitz degli attivisti di Ultima Generazione. Sei persone si sono sdraiate sulle strisce pedonali, con cartelli in mano e catene nel tentativo di fermare il traffico e attirare l’attenzione sulla loro denuncia. Sul posto è intervenuta la Polizia.

Nuovo blitz delle attiviste di Ultima Generazione: “mettiamo a nudo il nostro corpo, vulnerabile come il pianeta“

Nuovo blitz degli attivisti di Ultima Generazione questa mattina, giovedì 4 maggio in via del Tritone.

Le ambientaliste si sono sdraiate a petto nudo sulle strisce pedonali, con cartelli in mano e catene simboliche nel tentativo di fermare il traffico e attirare l’attenzione sulla loro denuncia.

È accaduto in zona Barberini, all’altezza di via Sistina. Sette persone aderenti alla campagna “Non paghiamo il fossile”, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato la strada e si sono tolte la maglia restando a petto nudo, mentre un’altra si è denudata completamente.

La protesta ha creato disagi alla circolazione con traffico paralizzato; alcuni autobus sono rimasti fermi e i cittadini per questo hanno protestato.

Sul posto è intervenuta la Polizia. Gli agenti hanno spostato sul marciapiede le manifestanti che hanno opposto resistenza passiva. In otto sono state fermate e identificate e nelle prossime ore potrebbe scattare delle denunce  e una multa.

«Diranno forse che siamo oscene – ha dichiarato Eos ma io mi chiedo. Siamo oscene? Osceno è quello che è successo ieri in Emilia Romagna e il Governo, che sa che questi eventi estremi continueranno a succedere e nonostante ciò continua a investire nelle fonti fossili. Osceno è il dispiegamento di soldi e forze pubbliche per mandare a giudizio il 12 maggio cittadini e cittadine che, con disperazione e urgenza, chiedono al Governo di smettere di investire in fonti fossili per salvare le famiglie italiane.»