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Ostia, corruzione tra gli uffici municipali: dodici arresti della Polizia Locale

L'accusa è di corruzione: funzionari pubblici, imprenditori e professionisti inchiodati dalle intercettazioni. Coinvolto Fabio Balini

Per la Procura della Repubblica, avrebbero agito in concorso per favorire il rilascio di permessi e accelerare alcune pratiche. A inchiodarli sono intercettazioni, sia telefoniche che ambientali. E per questo motivo in dodici, tra funzionari del Comune di Roma, del X Municipio, imprenditori e professionisti, sono stati arrestati. Agli arresti domiciliari è stato posto Fabio Balini, patron dello stabilimento balneare “Shilling”.

L’accusa è di corruzione: funzionari pubblici, imprenditori e professionisti inchiodati dalle intercettazioni. Coinvolto Fabio Balini

L’accusa principale per tutti loro è corruzione. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Paolo Ielo. Personale della sezione di polizia giudiziaria della Polizia Locale ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare per 12 persone a Ostia: due in carcere a Regina Coeli e dieci agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata disposta dal gip di Roma dopo l’inchiesta coordinata dal pool per i reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Roma.

Le indagini, condotte anche attraverso intercettazioni, telefoniche e ambientali, hanno messo in luce numerosi episodi di corruzione che hanno coinvolto funzionari pubblici, liberi professionisti e imprenditori. Numerose le accuse per gli indagati. Oltre all’esecuzione delle misure cautelari, oltre 100 poliziotti locali stanno ancora eseguendo numerose perquisizioni e sequestri.

Stando alle indiscrezioni, tra gli imprenditori coinvolti ci sarebbe anche Fabio Balini, patron dello stabilimento balneare “Shilling” ed ex campione mondiale di windsurf e kitesurf, posto agli arresti domiciliari. L’accusa sostiene che in accordo con i suoi uomini di fiducia, avrebbe corrotto alcuni funzionari del X Municipio per ottenere le autorizzazioni di conformità per un chiosco all’interno dello stabilimento.

Sarà importante stabilire, nel corso del procedimento giudiziario, se l’imprenditore sia stato vittima di concussione, ovvero della richiesta di denaro per sanare una pratica, oppure artefice della tentata corruzione.

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I casi incriminati

Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip, viene evidenziato che sarebbero ben nove gli episodi che avrebbero “visto protagonisti i funzionari pubblici e di volta in volta i soggetti privati interessati alle varie pratiche edilizie in qualità di titolari degli immobili o di architetti/ingegneri progettisti, oltre ad altri due funzionari pubblici“. Ad esempio, in un incontro che sarebbe avvenuto il 20 dicembre tra uno dei funzionari e un imprenditore, questo avrebbe consegnato “quello che definisce un ‘fiocco di prosciutto’ ma lasciando chiaramente intendere – scrive il gip – che si tratta soltanto di un anticipo“. “No guarda che questo è un fiocco di prosciutto… ma è un pezzettino solo eh!“. Per il gip si tratterebbe “chiaramente di un compenso per la disponibilità mostrata dai due funzionari“.

Dalle indagini emergerebbe una sorta di “tariffario” (leggi qui) applicato dai funzionari municipali infedeli per addomesticare le pratiche tecniche.

A tutela degli indagati va ricordato che il procedimento è in fase di indagini preliminari e che le prove dell’eventuale colpevolezza si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio gli indagati sono da considerarsi non colpevoli.