Blitz degli ambientalisti, bloccato Ponte Milvio

Gli ambientalisti sono stati trascinati poi via dalla Polizia: in mezzora avevano bloccato il quadrante. Verso pene più severe

Il blocco a Ponte Milvio

Ambientalisti fermi per strada e automobilisti infuriati: nuovo blocco degli attivisti di Ultima Generazione a Roma. Nella mattinata di oggi, martedì 18 aprile, hanno interrotto il traffico in viale Tor di Quinto, all’altezza di Ponte Milvio.

Gli ambientalisti sono stati trascinati poi via dalla Polizia: in mezzora avevano bloccato il quadrante. Verso pene più severe

In azione nove attivisti seduti sull’asfalto e con striscione issato con su scritto ‘Non paghiamo il fossile’. Per tutta la durata dell’azione gli ambientalisti hanno contestato la gravità della situazione climatica e “sull’inaccettabilità dell’inazione della politica per mitigarne i danni”.

Il blocco è durato circa mezzora e tanto è bastato per bloccare il traffico nel quadrante.

Verso le 8.15, quindi, sul posto sono arrivate le Forze dell’ordine che alle 8.35 hanno spostato gli attivisti dalla strada per poi portarli in questura.

Il tempo effettivo del blocco è stato di 25 minuti. Nulla in confronto ai disagi e ai rallentamenti dovuti alle grandinate straordinarie degli ultimi giorni“, spiega Ultima Generazione.

Ci dispiace creare disagio a queste persone – affermano in una nota – ma è l’unico modo. Stiamo facendo grossi sacrifici per il bene di tutti e stiamo andando nella direzione giusta, i risultati li stiamo ottenendo. Non possiamo fare finta di nulla, la situazione è drammatica. Ho paura per la mia casa. In Italia nel 91% dei comuni italiani oltre 3 milioni di famiglie vivono in zone a rischio alluvioni e frane”. 

La Barcaccia tinta di nero

L’ultima azione eclatante, a Roma, aveva “colpito” la fontana della Barcaccia in piazza di Spagna, tingendone le acque di nero. Pochi giorni prima, invece, aveva fatto discutere l’assalto a Palazzo Vecchio, nel cuore di Firenze. (leggi qui)

Pene più severe

Il Governo, intanto, sta pensando al nuovo reato di danneggiamento dei beni culturali e artistici per chi “imbratta” le opere d’arte. Una proposta avanzata proprio in seguito all’ultimo blitz di Ultima Generazione, avvenuto il primo aprile a Roma, quando gli attivisti ambientali hanno versato un liquido a base di carbone vegetale all’interno della fontana di piazza di Spagna, colorando l’acqua di nero e scatenando l’immediata risposta del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “La protesta alla Barcaccia è la goccia che fa traboccare il vaso. È ora di dire basta”.

L’obiettivo ottenere pene più severe, ma anche l’arresto facoltativo in flagranza per “distruzione, deturpamento, deterioramento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali e artistici”. Questo il contenuto del disegno di legge presentato dalla Lega, in questi giorni all’esame del Senato, e che sembra essere rivolto proprioi a punire le azioni di disobbedienza non violenta degli ambientalisti, in particolare di quelli di Ultima Generazione e degli altri gruppi di giovani militanti come Just Stop Oil e Extinction Rebellion.

La proposta è stata presentata dal senatore del Carroccio, Claudio Borghi lo scorso novembre proprio durante il picco delle azioni nei musei come il lancio di salsa di pomodoro contro i Girasoli di Van Gogh avvenuta a Roma (leggi qui). Poi, in seguito agli eventi di Firenze e Roma, martedì 4 aprile è iniziato l’esame nella commissione Giustizia di Palazzo Madama.