Roma, maxi-furto da Fendi: si cerca il basista

La boutique Fendi forzato con cacciavite e scalpello: svuotati interi scaffali

Palazzo Fendi visto da largo Goldoni

In meno di cinque minuti hanno messo a segno un furto in una delle boutique simbolo del Centro, quella della maison Fendi di largo Goldoni: svuotati due interi scaffali. Un colpo da centinaia di migliaia di euro.

La boutique Fendi forzato con cacciavite e scalpello: svuotati interi scaffali

Una banda di ladri si è introdotta nella storica boutique Fendi, nella centralissima via del Corso, portando via una trentina di borse per un valore che potrebbe sfiorare i duecentomila euro. Il maxi furto è avvenuto nel salotto di Roma, a due passi da piazza del Popolo.

Ad accorgersene sono stati nella mattinata di ieri, mercoledì 5 aprile, intorno alle 7 i dipendenti del famoso marchio del lusso: l’ingresso di via Tomacelli è risultato, infatti, forzato con un cacciavite e uno scalpello. Una volta dentro i soliti ignoti hanno razziato gli scaffali del negozio portando via borse ed accessori.

Ad allertare la polizia è stato il direttore del negozio (leggi qui). Ora le indagini sono nelle mani degli agenti delle Volanti e del commissariato Trevi.

Secondo una prima ricostruzione l’allarme non sarebbe scattato e l’azione dei ladri sarebbe durata una manciata di secondi.

Gli investigatori hanno acquisito le telecamere puntate in più negozi per risalire alla banda, sicuramente di ladri professionisti. Si cerca di capire se un basista, in zona, possa aver fornito delle indicazioni cruciali che hanno spianato il colpo.

La banda

La banda di ladri sarebbe stata composta da almeno tre persone che sono entrate in azione a notte fonda probabilmente a volto coperto. Sono entrati nel negozio forzando “banalmente” la porta di ingresso che dà su via Tomacelli con gli arnesi notoriamente usati nello scasso.

Tant’è che quando la polizia è arrivata insieme alla Scientifica sono stati ritrovati un cacciavite ed uno scalpello. Entrambi gli arnesi sono stati sequestrati così come sono stati condotti i rilievi per il rinvenimento di possibili impronte papillari.

Colpi a catena

Il furto si è consumato a poche centinaia di metri da via Margutta dove nel luglio del 2014 venne messo segno un raid alla gioielleria di Bulgari. I ladri allora portarono via, dopo avere forzato con una mazzetta da muratore le vetrine, gioielli per un valore di 100 mila euro.

Ancora più clamoroso il colpo del maggio 2006 quando una banda di criminali tentò di sfondare con un carro attrezzi rubato la vetrina della storica sede sempre di Bulgari in via Condotti.

Il mezzo era stato modificato nella parte posteriore e il gancio rinforzato in modo tale da consentire un colpo capace di infrangere i vetri della gioielleria.

I responsabili del tentato furto, quattro romani tra i 30 e i 40 anni, vennero presi un paio di mesi dopo, grazie alle immagini delle telecamere della zona a traffico limitato.

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L’ingresso di Fendi su via Tomacelli dal quale sono passati i ladri