Omicidio al Quadraro: convalidato l’arresto della presunta spalla del killer

Il gip convalida il fermo di Daniele Viti, il 40enne accusato del concorso nell'omicidio del meccanico Fiore. Lui scegli il silenzio

Andrea Fiore

La convalida dell’arresto per concorso nell’omicidio al Quadraro e un procedimento in corso per la sparizione di due fucili. Daniele Viti, il quarantenne di Veroli, accusato di aver fatto da spalla al killer del meccanico Andrea Fiore (in foto), per ora resta in carcere.

Il gip convalida il fermo di Daniele Viti, il 40enne accusato del concorso nell’omicidio del meccanico Fiore. Lui scegli il silenzio

Il suo fermo è stato convalidato. Ieri mattina si sarebbe dovuto presentare al tribunale di Frosinone, dove è accusato del furto di due fucili nell’abitazione di un conoscente a Veroli, dove Viti risiedeva fino a un paio di mesi fa, prima del suo trasferimento a Roma Corviale. Un’altra accusa collegata alle armi da fuoco.

Daniele Viti come lo stesso Andrea Fiore, secondo gli investigatori, avrebbe avuto contatti con Luigi Finizio, il 51enne freddato il 13 marzo con sette colpiti di revolver in una pompa di benzina di Torpignattara. Ed è proprio la cerchia dei tre che si sta dipanando l’indagine.

Viti, identificato in un primo momento grazie al portafoglio caduto nell’abitazione di Fiore (leggi qui), secondo la ricostruzione degli investigatori, durante la colluttazione che la vittima avrebbe avuto con lui e il killer, tuttora ricercato, prima che gli sparassero in petto, avrebbe scelto di non parlare neanche durante l’interrogatorio di garanzia.

Ancora da stabilire anche il movente dell’omicidio del meccanico. Per gli investigatori potrebbe nascondere dissidi legati alla droga e non sarebbe stato pianificato da criminali esperti.

Per ora un’unica certezza: Andrea Fiore era un amico di Luigi Finizio, il 51enne imparentato col clan Senese ammazzato al distributore. Tra i primi ad accorrere dopo il delitto proprio il meccanico, ucciso la scorsa domenica notte.

Colpi di fucile in strada

Intanto lunedì sera un 50enne ha raccontato ai carabinieri di essere stato preso a fucilate mentre percorreva sulla sua Toyota a Portuense via dell’Imbrecciato, all’altezza di via Emilio Almansi. Il tettuccio dell’auto è rimasto danneggiato dai pallettoni e il finestrino lato guida è finito in frantumi.

Dopo le decine di armi sequestrate negli ultimi mesi in diverse operazioni a Roma, gli uomini della Mobile nei giorni scorsi hanno recuperato a Pietralata un arsenale. (leggi qui). Resta senza nome ancora anche il killer che il giorno della festa della donna ha ucciso, a colpi di pistola, un 33enne romeno mentre rientrava a casa a Ponte Mammolo.