Indagini in corso da parte di polizia e artificieri per capire se dentro all'auto in sosta si trova una bomba e chi ha portato là il veicolo
Pochi minuti fa nel pomeriggio di oggi, giovedì 30 marzo, in zona piazza Sempione a Montesacro, poco dopo le 14 è stata segnalata la presenza di un ordigno esplosivo a due passi dalla sede del III Munuicipio della capitale, che sarebbe contenuto dentro a un’auto parcheggiata nei paraggi.
Panico nell’area tra Montesacro e dintorni, ma adesso la polizia di stato con gli artificieri sta monitorando la situazione per accertare se il rischio sia reale o si tratti di un allarme fasullo, come accaduto a febbraio per Sanremo.
Nella fattispecie l’ordigno sembrerebbe trovarsi dentro a una macchina parcheggiata nelle vicinanze, una Audi Q2 nera e utilizzando l’apposita strumentazione, attestata o meno la presenza della bomba si procederà se neccessario a disinnescarla e al momento piazza Sempione è stata interdetta al traffico e al passaggio pedonale, per motivi di sicurezza e per facilitare lo svolgimento delle indagini da parte delle forze dell’ordine.
Al momento la macchina, parcheggiata in doppia fila, è analizzata da un artificiere provvisto di tuta protettiva antiesplosione, mentre tutto attorno è transennato, sperando che si tratti di un falso allarme.
Tuttavia dai primi riscontri investigativi filtra che l’auto in questione, quella dove sarebbe stata messa la bomba, lì a piazza Sempione ci sia stata portata da alcune persone che poi avrebbero abbandonato il veicolo ma sarebbero i quattro individui a bordo della macchina sarebbero già stati bloccati dopo una rapida fuga.
A questo punto risulterà cruciale sapere perchè l’auto sia stata abbandonata là, insieme a tanti altri pezzi di un puzzle che verranno chiariti nelle prossime ore.
Durante il controllo gli agenti hanno trovato una pistola, poi rivelatasi ad aria compressa ed un involucro bianco che aveva fatto pensare a una bomba, mentre invece si trattava di un falso allarme.
Le persone a bordo dell’auto, quattro italiani, sono state portate in commissariato per accertamenti.
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