Il furbetto del Telepass ha 80 anni: per due non ha pagato l’autostrada

L'ottantenne per due anni si è accodato a auto munite di Telepass per non pagare le sue gite fuoriporta: ora rischia il processo

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Immagine di repertorio - Canaledieci.it

Il furbetto del Telepass ha 80 anni ed è veloce in auto come un pilota di formula Uno. Con uno scatto, per non pagare il pedaggio, si accoda con la sua auto al primo mezzo in fila sulla corsia del Telepass e grazie a questa trovata per due anni gira in largo e lungo l’Italia senza pagare.

L’ottantenne per due anni si è accodato a auto munite di Telepass per non pagare le sue gite fuoriporta: ora rischia il processo

Ora però per Mario S., un arzillo pensionato romano, la Procura di Frosinone ha presentato il conto: il rinvio a giudizio per insolvenza fraudolenta. La cifra quantificata ragguardevole: circa 4 mila euro.

I viaggi gratis del nonnino di Fiuggi cominciano tre anni fa. Mentre è ospite di una casa di riposo di Fiuggi, non regge alla routine, esce e si mette alla guida dell’auto. Tra le varie tappe la Reggia di Caserta, Napoli, il Colosseo.

Ogni settimana una destinazione diversa, possibilmente a costo zero almeno sul fronte del pedaggio.

Il pensionato, infatti, puntualmente si accoda all’auto che lo precede in dirittura di arrivo verso il telepass e, una volta superata la sbarra, a destinazione, si attacca con lo stesso trucchetto. All’uscita, la stessa trafila. Altro scatto per scongiurare il pagamento.

Uno stratagemma che ha permesso all’80enne di viaggiare gratis per due anni. Obiettivo raggiunto. Il pensionato, però, non aveva fatto i conti con la registrazione del suo passaggio da parte delle telecamere dei caselli autostradali. Così è partita la denuncia. Per l’anziano si profila ora un processo per insolvenza fraudolenta.

Insolvenza fraudolenta

Il vecchietto a quanto pare non si sarebbe mai sentito in colpa perché convinto che la Società Autostrade non gli fornisse nessun servizio: “Perché dovrei pagare per percorrere una strada come un altra. Quale sarebbe il servizio aggiuntivo“. Parole che molto probabilmente non faranno breccia sull’autorità giudiziaria.