Roma: prosegue l’attività comunale per la riforestazione urbana con molti nuove piante che verranno messe in alcuni Municipi capitolini nell’arco della stagione di messa a dimora autunno-inverno 2023/2024 è con la piantumazione programmata di 136mila piante forestali programmate per la prima annualità in ambito Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Grazie ai fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza è stata programmata la riforestazione della Capitale
In particolare, oggi, venerdì 24 marzo, il ministero dell’Ambiente ha stipulato un accordo con il CUFAA (Carabinieri Forestali) per la fornitura dei semi dalla loro banca vegetale di Pieve Santo Stefano. La Città Metropolitana di Roma Capitale ha scelto di aderire alla possibilità, offerta dal Ministero, di utilizzare i semi per coltura delle piante presso il vivaio Umbraflor sito in Umbria.
Al momento – spiega Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale – le 136mila piante che serviranno alla riforestazione di Roma, stanno crescendo lì e verranno messe a dimora come abbiamo detto nel prossimo inverno appena raggiunti i 12-14 mesi di età“.
Nelle prossime settimane sono previsti ufficialmente altri interventi: verranno piantati 8 nuovi piccoli boschetti di microforestazione urbana diffusa (ogni modulo è formato da 40/45 piante) in diversi municipi, con l’obiettivo di contrastare le isole di calore e aumentare la qualità dell’aria in prossimità di scuole.
Andando ad ampliare il discorso, dalle 3.500 ed alberi per la riforestazione che a partire da aprile verranno messe a terra grazie ad un accordo di collaborazione tra Municipio IV e Reteclima all’interno del Parco Urbano di Aguzzano, agli interventi di forestazione previsti dal Decreto Clima (8.850 piante complessivamente nelle zone di Pietralata, Torre Spaccata, Casal Brunori), previsti originariamente per il 2022 e slittati all’anno corrente a causa delle difficoltà di reperimento di piante di grandezza adeguata e all’aumento dei costi delle stesse, fattori che hanno modificato le previsioni progettuali”.
