Maxi furto di cocaina: nei guai un militare e due rom

Il carabiniere sarebbe stato coinvolto nel maxi furto di droga: le indagini sono in corso

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Una partita di cocaina di 107 chili fatta sparire a ottobre a Casalotti, tre sospetti sequestri di persona, la sparizione di un pusher ancora avvolta nel mistero, e un carabiniere indagato. E’ una inchiesta a tinte forti quella aperta  mesi fa dalla Procura di Roma e che indaga ancora per morte come conseguenza di un altro reato, ossia il furto della droga.

Il militare sarebbe stato coinvolto nel maxi furto di droga. Per rappresaglia una serie di sequestri di persona

Il militare – secondo la ricostruzione di piazzale Clodio – sarebbe stata la mente che ha pianificato il furto della cocaina. Un furto eseguito poi a ottobre a Casalotti da tre persone: l’amico del militare, un quarantenne romano, e due rom presentate come “le più brave di Roma”.

Un furto che potrebbe aver avuto più e gravi conseguenze: il pusher incaricato di custodire la droga infatti sarebbe stato poi picchiato prima di sparire in circostanze sospette, ancora da chiarire. Botte e sequestro anche per lo stesso ladro della droga e per le due rom.

Un caso che ricorda quella di Francesco Vitale (leggi qui) il pr barese precipitato, il 22 febbraio, dopo 15 ore di sevizie, dal quinto piano di un palazzo di via Pescaglia alla Magliana, morendo sul colpo.

I 107 chili di cocaina dopo il furto sarebbero stati collocati dal ladro in una villetta a Fiumicino dove si era proceduto alla spartizione: 53,5 chili al militare e all’uomo e l’altra metà alle due donne.

Le rappresaglie legate al furto – secondo la ricostruzione dei pm Erminio Amelio e Giovanni Musarò – sarebbero partite, a più riprese, due settimane dopo: con il sequestro del pusher derubato, dello stesso ladro e quello di due rom.

A raccontare l’orrore ò lo stesso ladro. L’uomo ora è in carcere.  E’ stato arrestato in flagrante a dicembre, mentre, insieme ad una delle due rom e una sua parente incontrava uno dei torturatori (ora in carcere per i due sequestri) per consegnare la droga in cambio della liberazione di un altro rom, estraneo alla vicenda finito sotto sequestro pare per rappresaglia. Le manette erano scattate nei pressi del centro commerciale Maximo.