Ostia: una dimenticanza fatale, all’apparenza innocua, come lasciare le chiavi attaccate alla portiera della propria macchina, è costata l’arresto ad un ragazzo 25enne, scoperto con della droga all’interno della vettura.
La dimenticanza è stata fatale al giovane che è stato trovato in possesso di dosi di droga ed arrestato
Un cittadino, nei giorni scorsi, ha notato le chiavi della macchina ancora inserite nella toppa della portiera e, non trovando nessuno nei paraggi dell’auto posteggiata in Lungomare Vespucci, ha allertato la polizia che si è subito attivata per trovare il proprietario dell’auto e riconsegnargli le chiavi.
Gli agenti del Reparto Anticrimine dopo un rapido controllo nel database sono riusciti a risalire al proprietario della macchina, un 25enne romano, che però, a seguito della perquisizione del veicolo, è stato arrestato perchè all’interno c’era della droga.
Rintracciato, il giovane era privo di documenti e ha chiesto agli agenti di poterli prendere in macchina, lì dove affermava di averli lasciati.
Aperta l’auto, un inconfondibile e forte odore di marijuana si è sprigionato nell’ambiente, con i poliziotti che hanno ritenuto opportuno procedere ad una perquisizione personale e del mezzo.
A quel punto, perquisito il giovane, oltre alla droga nell’auto ne è stata trovata altra anche a casa sua, per un totale di 200 grammi di marijuana, portando il pusher di 25 anni ad essere arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio, con l’arresto che è stato rapidamente convalidato.
Parlandovi di altri recenti episodi di arresto per droga, giusto lo scorso fine settimana vi avevamo parlato dell’operazione avvenuta alle prime ore di sabato con oltre cento agenti tra gli operanti del X Distretto Lido, della Sezione sicurezza della Questura, del Reparto Prevenzione Crimine, dei Cinofili antidroga della Polizia di Stato, e della Guardia di Finanza.
Il blitz in quel caso era partito dalle parti della Nuova Ostia e si è esteso fino ad arrivare al Pontile di piazzale dei Ravennati, piazza Anco Marzio e Lungomare Vespucci, portando all’arresto di cinque persone, uno degli indagati per l’operazione “Nuova alba” condannato a 11 anni, padre e figlio gestori di un laboratorio di crack, oltre ad un pusher trovato dal cane delle unità cinofile con delle dosi di stupefacenti in tasca e pronte per essere smerciate.
Per sapere di più riguardo a questa operazione, clicca sulla parola colorata d’arancione posta poco sopra.
Ricordiamo come sempre ai nostri lettori che la posizione del soggetto è quello di indagato e che le prove si formano nel corso del processo.
Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.