Roma, dipendente vaticano cerca raccomandazione per lavorare in gendarmeria: ingannato da finto carabiniere

Un dipendente del Vaticano che voleva lavorare nella gendarmeria della Santa Sede, cerca la "raccomandazione giusta" imbattendosi in un finto carabiniere, scoperto dopo mesi di indagini

Vaticano
Il Vaticano

Roma: un dipendente vaticano aveva fatto di tutto per ottenere un posto nella Gendarmeria Vaticana, il suo sogno di una vita, e si è imbattuto in un finto carabiniere che millantava di essere un alto militare dell’Arma che poteva aiutarlo, ma era tutto falso, e ora G.P. dovrà rispondere del reato di sostituzione di persona.

Un dipendente del Vaticano che voleva lavorare nella gendarmeria della Santa Sede, cerca la “raccomandazione giusta” imbattendosi in un finto carabiniere, scoperto dopo mesi di indagini

Il desiderio del dipendente vaticano, di professione usciere, era da sempre quello di essere assunto presso la gendarmeria della Santa Sede e quindi quando si è imbattuto nella persona che affermava di essere per un “pezzo grosso” dei carabinieri, si è affidato a lui, ma era tutto falso, smascherato dagli agenti del centro operativo di sicurezza cibernetica della polizia postale che hanno perquisito la casa del millantatore, trovando addirittura un tesserino dell’Fbi e una pistola, dei quali andrà ora appurata la provenienza.

Tutto è nato dal fatto che l’usciere vaticano, per ottenere il lavoro dei suoi sogni, si era imbattuto nel finto carabiniere (che gli aveva detto di avere ottimi agganci anche nel Vaticano)  tramite suo padre che era alla ricerca di raccomandazioni per coronare il sogno di suo figlio.

A quel punto il militare-truffatore afferma di poterlo aiutare, di essere un militare di rango, molto influente, e la vittima, l’usciere vaticano, va anche a un colloquio pensando che l’incontro sia stato ottenuto grazie al padre che aveva “agganciato” il carabiniere fasullo, ma da quel punto in poi ha capito che tutto era una finta.

Il colloquio di lavoro per carabinieri sostenuto dal dipendente vaticano in realtà era vero e non c’era alcuna raccomandazione a suo vantaggio, l‘usciere non supera il colloquio allestito dall’Arma e allora subito va a chiederne conto al carabiniere fasullo, che per giustificarsi gli manda vari email per tranquillizzarlo ma nulla cambia, resta bocciato.

Allora la vittima decide di andare a fondo chiedendo spiegazioni in Vaticano, visto che il finto militare aveva affermato di avere alte conoscenze anche all’interno della Santa Sede e il castello di menzogne crolla, G.P. viene scoperto e adesso sarà indagato per sostituzione di persona.

In un altro nostro articolo vi abbiamo recentemente raccontato invece di un falso poliziotto che a Ladispoli, vestito di tutto punto, con tanto di divisa della penitenziaria e pistola, si era messo a gettare nel panico i cittadini e gli alunni nei pressi di una scuola, affermando che nella zona erano presenti dei borseggiatori e che dunque tutti dovevano stare all’erta.

Per saperne di più su questa vicenda del falso poliziotto, clicca sulla parola chiave colorata di arancione, posta poco sopra.

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