Scontro tra aerei a Guidonia, non si esclude il malore di uno dei piloti

In esame anche il guasto tecnico degli aerei risalenti agli anni 60. Oggi l'autopsia dei due piloti

Un errore umano dovuto, forse, al malore di uno dei due piloti. Potrebbe essere stata questa la causa dell’incidente su Guidonia, costato ieri, 7 marzo, la vita a due piloti e istruttori di volo dell’Aeronautica, il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, residente a Guidonia, e il maggiore Marco Meneghello, che viveva a Casalpalocco.

In esame anche il guasto tecnico degli aerei risalenti agli anni 60. Oggi l’autopsia dei due piloti

Mancavano quattro minuti dalla fine di una esercitazione – programmata in vista del centenario dell’Aeronautica che prevede un grande evento all’aeroporto militare di Guidonia –  quando i due velivoli U-208 del 60° stormo partiti proprio dal Barbieri sono entrati in collisione. L’autopsia che potrà dare le prime risposte verrà eseguita oggi (leggi qui).

Il procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto ipotizza il reato di disastro aereo colposo. Il procuratore in giornata affiderà anche una perizia tecnica per verificare lo stato degli aerei. Non si esclude, in realtà, neanche un guasto.

I velivoli precipitati sono a elica e datati. Risalgono agli anni Sessanta. Essendo sprovvisti della scatola nera gli inquirenti si potranno affidare solo alla ricostruzione dei resti per provare a risalire alla causa della collisione. Proprio per accertare lo stato dei velivoli in giornata la procura di Tivoli acquisirà anche le schede delle revisioni periodiche eseguite dall’Aeronautica.

Fino a sera, ieri, gli uomini della polizia scientifica, hanno proceduto ai rilievi e ai prelievi dei resti insieme a un team di specialisti dell’Aeronautica ricostruendo perfettamente la posizione di quanto rimosso.

Anche la procura militare ha aperto un’inchiesta, nella quale non sono stati ipotizzati reati. Mentre l’Aeronautica ha avviato una indagine interna.

Lo scontro

La collisione nei cieli di Guidonia è avvenuta alle 11.45 dopo che i due aerei insieme ad altri due avevano volato a circa tre metri di distanza l’uno dall’altro. “Creavano delle figure in cielo volando a 4 e poi sdoppiandosi”, racconta un testimone.

I velivoli 3 e 4, pilotati da Cipriano e Meneghello, si sono staccati per cominciare l’avvicinamento alla pista dell’aeroporto militare. A circa 1500 piedi di altezza, circa 500 metri, mentre sorvolavano l’area verde vicina all’aeroporto militare e a ridosso di via Longarina, è avvenuta la collisione.

Uno degli aerei ha perso un’ala ed è precipitato sul terreno, mentre l’altro, pilotato da Meneghello, ha deviato verso il centro abitato di Colle Fiorito (leggi qui). Ma il pilota non ha potuto far altro che evitare altre morti. In maniera quasi certosina, nonostante il velivolo fosse fuori controllo, si è schiantato in una via, via delle Margherite, a Colle Fiorito evitando le case.

Due famiglie devastate dal dolore. Il pianto del fratello del tenente colonnello Cipriano: “Mio fratello lavorava per passione. Era uno dei migliori“.

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