L’organizzazione dello spaccio era organizzata al ristorante o al bar, dove all’occorrenza si tenevano contatti, veloci, coi clienti. Dopo l’operazione Rider che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di 9 persone legate allo spaccio di stupefacenti, i carabinieri hanno proposto e ottenuto la chiusura dei due locali.
Nel bar e nel ristorante sorpresi clienti con problemi legati alla droga anche dopo la retata di febbraio
Dopo la recente operazione Rider che ha permesso di smantellare una fiorente piazza di spaccio a Ladispoli, portando all’arresto di nove persone e al fermo in flagranza di altre due, tutte per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, sono continuati i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia.
Questa volta nel mirino dei militari del Nucleo Operativo sono finite le due attività di ristorazione e bar di Ladispoli dove gli indagati erano soliti riunirsi per concordare e svolgere le loro attività illecite.
Chiusura per un mese
I Carabinieri hanno proposto e ottenuto la chiusura coattiva dei locali pubblici per 30 giorni ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza a firma del Questore di Roma, notificata nel pomeriggio di ieri, 7 marzo, ai relativi titolari che si sono anche visti sospendere la licenza per il medesimo arco di tempo.
Il provvedimento
I provvedimenti nei confronti delle due attività sono stati ottenuti sia in relazione ai gravi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti documentati dai Carabinieri nel corso dell’attività investigativa che ha poi portato all’esecuzione dei provvedimenti cautelari il 15 febbraio, ma anche in relazione agli ulteriori controlli effettuati: è stata accertata infatti la continua presenza, sia nel bar che nel ristorante, di persone gravate da precedenti di polizia, per lo più per stupefacenti.
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