Distrutti tre autobus nella rimessa di Via Candoni. La denuncia di Micaela Quintavalle: "Questi lavoratori rischiano di non tornare a casa dai propri figli la sera"
Roma: nuovo blitz notturno ieri all’interno del deposito dei bus Atac di via Luigi Candoni dove ignoti vandali hanno distrutto prendendoli a sassate, i vetri di tre mezzi parcheggiati nella rimessa. Il deposito bus a poca distanza dal Campo Rom, non è nuovo a questi assalti e oltre ai danni, la paura la notte scorsa, è stata ancora una volta per il personale che lavora anche in orario notturno all’interno della rimessa.
Il deposito degli autobus Atac di Via Luigi Candoni, ancora una volta sotto attacco di ignoti vandali, che ieri notte hanno messo in atto l’ennesima sassaiola a danno dei mezzi pubblici, usando come bersaglio tre autobus, e distruggendone irrimediabilmente i vetri laterali.
Il blitz di ieri notte è solo l’ultimo di una lunga serie di atti vandalici che oltre ai mezzi, fermi o in movimento mettono in pericolo anche l’incolumità dei lavoratori, che nel deposito si spostano anche di notte a fine turno o per prendere servizio alle prime luci del giorno.
Le prime foto dei mezzi distrutti nella rimessa, si diffondono velocemente tramite un post social infuriato di Micaela Quintavalle, l’attivista, licenziata dall’Atac nel 2018 per aver denunciato a Le Iene il disastro dell’azienda e le sue inefficienze sul servizio. Prima da attivista nei sindacati, poi in politica, fondò anche una una sua lista civica come candidata sindaca per Roma.
A quella denuncia, da tempo si è aggiunta anche la situazione allo sbando in quel deposito, dove con continuità avvengono episodi che l’ex sindacalista non esita ad imputare anche in questo caso, alla mano dei Rom del vicino campo della solidarietà di Via Luigi Candoni: “I soliti Rom hanno rotto con le pietre i vetri di tre bus – scrive -. Non so più cosa pensare, ma a questo punto mi auguro che gli autisti rimangano sempre illesi e lo stesso dicasi per i dirigenti che non si occupano della sicurezza dei propri dipendenti. Questi lavoratori rischiano di non tornare a casa dai propri figli la sera” – conclude Quintavalle.
Una richiesta che comunque da quasi due mesi non ottiene risposta, dopo dieci anni di denunce e dopo almeno vent’anni di continui episodi contro gli autisti e i mezzi pubblici dentro e fuori la rimessa.
La condizione di sostanziale stallo da tutti i punti di vista è diventata intollerabile, mentre dovrebbe prevedere e definire una volta per tutte, sia la condizione di convivenza con il campo nomadi di via Candoni, che la messa in sicurezza all’interno del territorio del deposito, degli impianti elettrici, di rete e telefonia, ed infine la necessità di una strada alternativa per motivi di sicurezza che dal deposito possa raggiungere via Portuense.