Tivoli, botte (anche a colpi di karate) a marito e figli: allontanata mamma violenta

Botte con calci, pugni e bottigliate. Decaduta la potestà genitoriale

Offese e scatti di rabbia e all’occorrenza botte, anche con mosse di karate, al compagno e ai tre figli. Sono le accuse che ieri hanno portato alla misura dell’allontanamento da casa di una 32enne di Tivoli finita sotto inchiesta per maltrattamenti in famiglia.

Botte con calci, pugni e bottigliate. Decaduta la potestà genitoriale

Da mesi la donna, dedita all’alcol, seminava terrore in casa facendo vivere nell’incubo il compagno di 38 anni e i loro tre bambini di 12, 11 e 2 anni. Le offese di routine: “Uomo di merda“, rivolte al compagno, e per i figli “Dovete morire“.

Le scorte di alcol

Per la donna, spesso ubriaca o sotto l’effetto di stupefacenti, ormai erano diventati abituali gli sfoghi carichi di parolacce che poi si chiudevano con calci e pugni sferrati alla prima persona sotto tiro, in genere il compagno. Scenate di violenza che i bambini erano costretti così a subire anche quando non erano loro a prenderle. Ai piccoli veniva anche imposto di cucinare da soli o di accompagnare la mamma a fare scorta di alcol.

Al papà era capitato anche di essere colpito con una bottiglia di vetro o minacciato con un coltello da cucina.

Conclusi gli accertamenti il Gip del Tribunale di Tivoli, su richiesta della Procura, ha emesso così nei confronti della donna violenta  una ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai bambini e dal compagno con l’applicazione del dispositivo del braccialetto elettronico. La donna non potrà avvicinarsi a loro a meno di 500 metri, altrimenti rischia l’arresto.

A eseguire la misura cautelare gli agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato Distaccato di Tivoli diretti dal sostituto commissario Davide Sinibaldi, coordinati dal procuratore capo Francesco Menditto. 

Nei confronti della donna è stata disposta anche la sospensione dell’esercizio della potestà genitoriale.

Il precedente

Ad ottobre un arresto analogo all’Infernetto (leggi qui). Una donna, cinquantenne come il marito, non si rassegnava alla fine della relazione e pur di non abbandonare la casa coniugale il cui contratto di affitto era intestato a lui aveva cominciato un braccio di ferro di discussioni, accuse, offese e liti. Fino a quando non ha picchiato l’ormai ex compagno facendolo finire in ospedale con 30 giorni di prognosi.

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