Sanità, Gemelli, miglior ospedale d’Italia per terzo anno consecutivo

Nella classifica mondiale il Gemelli si attesta al 38° posto. "Ma i fondi pubblici scarseggiano"

Il Gemelli orgoglio italiano. Il Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs anche nel 2023 e per il terzo anno consecutivo, si conferma il “migliore ospedale d’Italia”, secondo la classifica stilata dal magazine americano “Newsweek” in collaborazione con Statista Inc.

Nella classifica mondiale il Gemelli si attesta al 38° posto. “Ma i fondi pubblici scarseggiano”

Una conferma di eccellenza che si ritrova anche nella classifica “mondo” dove il Gemelli si attesta al 38esimo posto generale cioè nella ristretta cerchia dei migliori ospedali internazionali.

Sono solo cinque gli ospedali italiani nella top 100 mondiale e 13 nella top 250 secondo il ranking stilato da un board di esperti internazionali. Nell’edizione 2023 dei World’s best hospitals sono stati esaminati oltre 2.300 ospedali di 28 nazioni.

I 5 ospedali italiani nella top 100

Dopo il Gemelli bisogna scorrere di parecchi posti la classifica mondiale per trovare altre eccellenze sanitarie italiane: al 60° c’è il Niguarda e al 64° dal San Raffaele, entrambi a Milano. Al 65° il Policlinico Sant’Orsola di Bologna. E quindi all’89 l’istituto Humanitas di Rozzano. 

Ancora un anno difficile da affrontare negli ospedali, per la coda del Covid, alla quale si è aggiunta la crisi energetica e la guerra russo-ucraina. Ma la qualità nell’offerta assistenziale offerta a tutta la popolazione – sottolineano dal Gemelli – non ha subito arretramenti, anzi il Gemelli ha continuato ad assicurare innovazione ed eccellenza nelle cure.

Pochi fondi pubblici

Siamo davvero molto felici della conferma del nostro ranking e in particolare di essere ancora al vertice delle strutture ospedaliere nazionali – dichiara il presidente della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, Carlo Fratta Pasini – L’attuale congiuntura offre straordinarie prospettive di crescita ulteriore sia nelle attività cliniche che in quelle di ricerca, ma anche severe preoccupazioni per l’aumento dei costi e per i limiti e i vincoli all’accesso ai fondi pubblici da parte di un ente come il nostro, che viene riduttivamente considerato di natura privatistica, nonostante il carattere non profit, la missione rivolta a tutti i bisognosi di cure e l’approccio cristiano alle persone malate“.

Il singolare ruolo del Gemelli – prosegue Pasini – che da un lato si fa carico di oltre un quinto dei bisogni sanitari dei cittadini del Lazio, specie di quelli a complessità più elevata, e dall’altro riesce a superare nella qualità delle cure ogni altra struttura sanitaria nazionale, deve trovare adeguato riconoscimento e sostegno sia presso il nuovo governo regionale che presso quello nazionale“.

Il raggiungimento di risultati di questo livello su scala internazionale non può coniugarsi – afferma il direttore generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Marco Elefanti – con sistemi di regolazione e di rimborso che uniformano le strutture sanitarie per acuti ad alta complessità con quelle impegnate nel trattamento di casi di medio bassa complessità. Si rende con urgenza necessaria per consentire un rafforzamento del posizionamento a livello internazionale delle più qualificate e complesse strutture ospedaliere del Paese, l’introduzione di un sistema di finanziamento e di valutazione dedicato e specifico, che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per la realizzazione di una rete di qualificate strutture di interesse nazionale”. (Cliccare qui per consultare tutta la classifica

Intanto si procede con i progetti. Come quello di Cuore (leggi qui).

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