Omicidio di Michael Lee a Valle Aurelia, c’è un fermato

Per l'omicidio indagato anche il figlio minorenne del presunto assassino. Padre e figlio si sono costituiti

Omicidio a Roma
Immagine di repertorio

C’è un fermato per l’omicidio di Valle Aurelia. Un cittadino filippino di 43 anni, residente a Roma è ora accusato dell’uccisione, a coltellate, di Micheal Lee Pon, il connazionale di 50 anni aggredito domenica sera davanti alla stazione ferroviaria. Indagato anche il figlio minorenne del presunto assassino: avrebbe partecipato all’aggressione.

Per l’omicidio indagato anche il figlio minorenne del presunto assassino. Padre e figlio si sono costituiti

Il filippino fermato per omicidio volontario si è presentato nella serata di ieri, 20 febbraio, a 24 ore dal delitto, nella caserma dei carabinieri di Tor Vergata per consegnarsi. Con lui anche il figlio 16enne, finito indagato per concorso in omicidio.

In base ai rilievi svolti dagli investigatori della Mobile e del commissariato Aurelio il minorenne era presente alla rissa e all’accoltellamento di Micheal Lee Pon. L’uomo ha prima tentato di fuggire dalla stazione e poi è crollato a terra dopo essere stato raggiunto da un  fendente al torace che non gli ha dato scampo. (leggi qui)

La posizione del presunto killer filippino, condotto in carcere con l’accusa di omicidio volontario, è ora al vaglio del gip davanti che dovrà sottoporlo all’interrogatorio di garanzia.

Restano da chiarire i contorni dell’omicidio e anche il ruolo che avrebbe avuto il figlio del cittadino filippino fermato. Non si esclude una punizione esemplare degenerata.

Ancora irrisolto l’omicidio di Centocelle

E’ ancora irrisolto, invece, l’omicidio di Centocelle costato la vita al caporal maggiore dell’Esercito Danilo Salvatore Lucente Pipitone, ucciso con un pugno la notte tra venerdì 10 e sabato 11 febbraio. Gli investigatori hanno individuato il modello e la targa di una utilitaria sportiva, una Fiat Cinquecento Abarth, sulla quale un sospettato, un cittadino tunisino, viaggiava e su cui poi è scappato.  (leggi qui)

Il sottufficiale dell’Esercito in servizio come infermiere da anni al Policlinico militare Celio era stato trovato in fin di vita  in piena notte  in via dei Sesami, accanto alla sua auto; poche ore dopo la morte. (leggi qui)

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