Infernetto: stamattina alle 10,30 all’interno dei padiglioni rossi dell’Istituto Comprensivo W.A. Mozart è andato in scena un flash mob colorato e divertente sul tema delle emozioni.
Dopo tre anni di cautele legate ai contagi da Covid 19, una festa di Carnevale in piena regola, è finalmente esplosa nella sede centrale di Viale di Castel Porziano, e come consuetudine di questa scuola, modello per pratiche didattiche e sperimentazione, ha voluto aggiungere all’arte delle maschere un messaggio importante per i piccoli studenti e per la comunità.
Infernetto, il flash mob degli studenti alla Mozart: in 500 a danzare sulle note di Bellissima di Annalisa, la canzone delle emozioni sregolate. Il senso della festa
Quasi cinquecento bimbi si sono ritrovati a danzare sulle note di “Bellissima” di Annalisa, in occasione dei festeggiamenti del Carnevale del martedì grasso nella Scuola Mozart all’Infernetto, diretta da Giovanni Cogliandro.
Non un evento pubblico ma comunque un messaggio degno di nota, cantato e ballato da una moltitudine di grandi speranze, e cioè bambini delle classi della primaria e secondaria che si erano vestiti da “Emozioni”.
Questo il tema deciso da Gabriella Ansaldi assistente amministrativa, da condividere con tutta la comunità per affidare ai piccoli studenti, vera anima dell’Istituto comprensivo vocato anche all’inclusione a 360 gradi, l’importanza filosofica dell’arte per rappresentare le emozioni. E così vestiti d’amore o di rabbia, ciascuno di questo piccoli interpreti mascherati ha portato con la propria maschera anche l’insegnamento della necessità di sapere esprimere ma anche controllare le proprie emozioni.
Sembrerebbe solo una scelta ritmica la canzone sulla quale è poi partito anche il flash mob, un balletto, con tanto di coreografia provata e riprovata che si muoveva come un’unica “bandiera” sul significato del testo che parla proprio di emozioni sregolate, anche se innocue.
Insomma nel X Municipio di Roma Capitale, ancora una volta le luci puntate con ammirazione, sono su questa scuola dell’Infernetto, dove regna il più alto concetto di integrazione sociale e apertura: “Inclusione sempre – dichiara la vice preside Antonietta Di Meo che è anche docente dell’Istituto -. Molto progetti che noi portiamo aventi sono legati all’inclusione, dallo sport alla poesia e fino alla filosofia. Quest’ultima è un’attività didattica che facciamo nelle classi della primaria, partendo dalle domande dei bambini e facendo riferimento ad una letteratura apposita pensata e realizzata per i bambini”.
Su tutto regna poi l’educazione al bello in tutte le iniziative, e anche una parte sperimentale come il CLIL, che è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning. Si tratta di una metodologia che prevede l’insegnamento di contenuti in lingua straniera, che favorisce da una parte l’acquisizione di contenuti disciplinari e dall’altra l’apprendimento della lingua straniera: “Da sottolineare che generalmente questa metodologia si applica alle classi di prima media, mentre noi lo stiamo facendo nelle primarie” – conclude Di Meo.
Insomma anche nel momento di festa a scuola, con costanza e quasi con naturalezza, i bambini condividono e nel contempo crescono in un modo che convince all’insegna e all’insegna di una società dove servono tutti gli strumenti possibili anche a questa tenera età (Leggi qui).
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