Roma, morte di Armando Zoffranieri ucciso dalla metro: indagato addetto sala video

Roma: dopo anni di indagini, la vicenda della morte del 50enne Armando Zoffranieri, risalente all’ottobre del 2021 (leggi qui) trova un primo imputato, ovvero un dipendente Atac che quel giorno, quando il pendolare è stato travolto da un convoglio in transito alla metro A di Giulio Agricola era impegnato nella sala video di sorveglianza.

La condotta del dipendente che quel giorno era addetto a controllare i monitor di sorveglianza interni della Metro lo ha portato ad essere indagato per omicidio colposo

Il dipendente è stato inserito nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Quel giorno, il 22 ottobre di due anni fa, perse la vita quasi sul colpo l’uomo di 50 anni impiegato come tecnico presso l’ospedale San Giovanni ed era impegnato in attività di volontariato aiutando delle persone affette da disabilità.

Zoffranieri, arrivato in banchina ha avuto un mancamento e poi è volato sui binari perdendo l’equilibrio, proprio quando il convoglio era in transito e lo ha preso in pieno, ammazzandolo.

La Procura capitolina nel prosieguo delle indagini susseguenti ora ha proceduto all’iscrizione tra gli indagati dell’addetto alla sala video della stazione Metro, proprio perchè prende corpo l’ipotesi che se chi era alla visone dei filmati fosse intervenuto con prontezza bloccando il treno tramite la pressione del tasto utile a fermare il convoglio, forse Zoffranieri avrebbe avuto salva la vita.

Tuttavia gli inquirenti hanno appurato che in quei momenti decisivi l’addetto non si trovava davanti ai monitor e per questo non sarebbe intervenuto al momento giusto.

Ricordiamo ai lettori che la posizione del soggetto è quello di indagato e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.

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