Roma, che fine fanno gli abiti usati? Risponde l’Ama

Roma, oltre 5milioni di euro fatturati in tre anni con la raccolta e il riciclo di abiti e accessori usati: AMA programma il raddoppio dei contenitori che attualmente sono circa 1500

Roma: sulla raccolta dei rifiuti tessili usati la Capitale prosegue a dare un esempio di buone pratiche con un trend in crescita che già alla fine dello scorso anno aveva fatto registrare ricavi per oltre 5 milioni di euro in tre anni, fatturati grazie alla valorizzazione di tonnellate di indumenti e accessori di abbigliamento usati avviati a riciclo. Ecco come avviene la raccolta e con quale processo.

Roma, oltre 5milioni di euro fatturati in tre anni con la raccolta e il riciclo di abiti e accessori usati: AMA programma il raddoppio dei contenitori che attualmente sono circa 1500

Ama continua la sua campagna di sensibilizzazione per il recupero della materia tessile gettata, avviata alla fine dello scorso anno “Tessile circolare e sostenibile: i rifiuti sono fuori moda!”, e inserita nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, per portare all’attenzione dei cittadini l’incredibile impatto che ha sull’ambiente la produzione di materiali tessili.

Ogni secondo – spiega AMA – nel mondo, un camion pieno di rifiuti tessili viaggia verso la discarica o impianti di incenerimento. Per incrementare i volumi raccolti da avviare a recupero di materia, AMA sta dando nuovo impulso alla raccolta differenziata di questo tipo di rifiuti”.

Proprio nel 2022, nella Capitale sono state raccolte e avviate a riciclo oltre 6mila tonnellate di indumenti e accessori di abbigliamento usati (leggi qui). Un numero in crescita rispetto al 2021, che ha incrementato anche il fatturati annuo legato proprio alla valorizzazione dei materiali.

Una volta raccolti infatti, gli indumenti usati vengono trattati e valorizzati presso impianti idonei, con un processo che vede i materiali in buono stato avviati a commercializzazione e vendita presso i mercati dell’usato, i tessuti ancora recuperabili valorizzati come recupero di materia, e cioè pezzame e filati, e i materiali non recuperabili avviati a smaltimento.

Un processo virtuoso, che ha stimolato AMA a programmare un cospicuo aumento dei contenitori dedicati, con l’obiettivo di raddoppiare l’attuale disponibilità sul territorio, per incrementare le percentuali di materiali intercettati e valorizzati.

Gli utenti dunque avranno il doppio delle possibilità di conferire correttamente gli abiti usati nei ben riconoscibili contenitori gialli. Il procedimento corretto, come ricorda l’Azienda municipalizzata, è quello di inserire all’interno dei cassoni gli abiti in buste ben chiuse e non troppo voluminose, dove si potranno gettare abiti usati come vestiti e cappotti; ma anche prodotti tessili come stoffe, coperte, tende, tappeti e tappezzerie; o accessori di abbigliamento come scarpe, borse, zaini, cappelli, sciarpe e guanti.

A Roma la raccolta differenziata degli indumenti usati viene attualmente effettuata attraverso circa 1.500 contenitori gialli attrezzati con dispositivi anti-intrusione, dislocati sul territorio dei 15 municipi della città, e alla fine dello scorso anno furono cinque i Municipi a festeggiare i migliori risultati in termini di raccolta con in testa il X Municipio con 686 tonnellate raccolte fino a novembre 2022, seguito dal IX municipio con 601 tonnellate, il VII Municipio con 511 tonnellate, il III con 492 e il II con 360 tonnellate.

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