Treno della Roma-Viterbo si blocca in galleria. Pendolari a piedi: “Stanchi del trekking sui binari” (VIDEO)

Disastro sulla Roma-Viterbo: trenino bloccato nella galleria tra piazzale Flaminio e la fermata Euclide. Attacchi di panico e viaggiatori costretti a scendere sui binari

Nuove cattive nuove dalle ferrovie ex concesse anche oggi, con una giornata nera stavolta per il servizio ferroviario Roma-Viterbo. Un calo della corrente avrebbe fermato il servizio in galleria per oltre un’ora, significando per chi era a bordo del treno scendere e camminare lungo i binari all’interno di un luogo angusto e pericoloso.

Anche per chi era in attesa in banchina poi non è stata una mattinata facile. I pendolari infatti si sono visto sparire dalla programmazione ferroviaria ben 15 corse. Quando quel segnale rosso da treno soppresso è diventato giallo, la situazione “migliorata” ha visto proseguire il servizio con ritardi fino a 25 minuti, inaccettabili comunque.

Disastro sulla Roma-Viterbo: trenino bloccato nella galleria tra piazzale Flaminio e la fermata Euclide. Attacchi di panico e viaggiatori costretti a scendere sui binari

“Stamattina un gruppo di pendolari ha avuto la possibilità di fare un bel trekking urbano nelle gallerie della Ferrovia Roma-Viterbo ed io ero tra i partecipanti”. E’ questo l’esordio del post di un pendolare che stamattina all’ora di punta del trasporto ferroviario Roma-Viterbo si è trovato bloccato all’interno della galleria tra piazzale Flaminio e la fermata di Euclide, insieme a diverse centinaia di viaggiatori, costretti loro malgrado a scendere e come si dice “farsela a piedi” per uscite da lì.

Un calo di corrente avrebbe provocato lo stop improvviso dei convoglio, incontrando da principio la pazienza dei viaggiatori, praticamente ormai vaccinati a questo tipo di guai. Più il tempo passava però più alla pazienza e a qualche battuta di spirito si sostituiva l’ansia.

Tra i viaggiatori infatti, qualche persona anziana ha accusato lievi malori e attacchi di panico. All’interno di quel treno bloccato per oltre un’ora, è sopraggiunta l’angoscia di un luogo chiuso e senz’aria, e la paura di dover scendere dal treno, cosa che è poi avvenuta giocoforza, come unica soluzione possibile ma assurda, per uscire da quel Purgatorio.

Nel frattempo in superficie, i pendolari hanno assistito alla cancellazione di oltre 15 corse, con la paura che si stava facendo sentire anche in attesa sulle banchine di fare la stessa fina una volta partiti: “Una capitale europea non può avere un trasporto pubblico locale ridotto così. Un servizio ferroviario metropolitano deve rassicurare, non ridurre i viaggiatori alla psicosi da treno”.

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