“Prete infame”, l’ultima minaccia a don Coluccia il sacerdote anti-spaccio

La scritta comparsa a Monte Compatri dopo la visita in una scuola del prete sotto scorta

“Prete infame”. Don Coluccia, il prete sotto scorta che da anni a Roma, a partire da San Basilio,  sfida i pusher con la sua campagna antispaccio, di nuovo nel bersaglio. Dopo una sua visita in una scuola di Monte Compatri è apparsa la scritta minacciosa su un muretto della cittadina dei Castelli. Il sindaco l’ha subito rimossa e invitato di nuovo il sacerdote a tornare.

La scritta comparsa a Monte Compatri dopo la visita in una scuola del prete sotto scorta

Proprio la presenza di volanti e di agenti della polizia di Stato durante la visita di don Coluccia nella vicina palestra dell’istituto comprensivo Paolo Borsellino dove il sacerdote ha incontrato gli studenti avrebbe fatto scatenare la reazione.

Il prete antispaccio, martedì 7 febbraio, infatti, era stato invitato a parlare nell’istituto comprensivo Paolo Borsellino, nell’ambito della Settimana dell’autogestione creativa, durante la quale gli alunni propongono temi e materie che vorrebbero approfondire.

Un gesto vigliacco

Sulla scritta offensiva e minacciosa ha espresso disappunto la dirigente scolastica Loredana Di Tommaso: “Esprimiamo il nostro forte dissenso rispetto a questo gesto vigliacco. Appena saputo della scritta mi è venuto in mente di coinvolgere i ragazzi della scuola media e la professoressa di educazione civica nelle operazioni di pulizia. Ringrazio anche il comune per essersi subito attivato, dimostrando grande sensibilità. Quanto accaduto ci conferma che la medicina sta dando i suoi risultati e questo genere di iniziative sono più che mai indispensabili”.

Questi atteggiamenti non vanno minimizzati – il commento del sindaco di Monte Compatri, Francesco FerriAppena ci hanno segnalato la presenza di queste scritte, ci siamo attivati per cancellarle. L’amministrazione comunale fa della legalità e del rispetto di questi principi il centro del suo progetto di governo e anche gesti simbolici come questo lo testimoniano.

Esprimiamo quindi la nostra vicinanza al parroco don Antonio Coluccia che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare – ha aggiunto il sindaco – È grazie a persone come lui che si riescono a trasmettere certi valori e a combattere mafie e prepotenze. Speriamo di riaverlo presto ospite“.

“Prete infame”, l'ultima minaccia a don Coluccia il sacerdote anti-spaccio 1

Durante l’incontro il prete ha dialogato con gli studenti in modo moderno, portando un pallone da calcio e la Costituzione Italiana per spiegare che la criminalità può essere combattuta e vinta. Ha fatto vedere i video girati nelle piazze di spaccio e raccontato alcune realtà come quella dei Casamonica.

“Rispetto per tutti e per la vita degli altri – è stata la sintesi dell’intervento del prete che è stato anche protagonista dell’Odore del gregge, il ciclo di quattro puntate sul lavoro svolto in trincea dal sacerdote nelle periferie capitoline in onda su Telepace – Chi denuncia non è un infame, come vogliono far credere nelle borgate. C’è sempre la possibilità di uscire da organizzazioni criminali, ma chi ci sta dentro spesso non lo ha nemmeno potuto scegliere. Per questo motivo è importante che lo Stato faccia la sua parte e aiuti anche chi sbaglia, così come è previsto dalla Costituzione”.

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