Michele Senese assolto. Annullati i 15 anni di primo grado

Non solo assoluzione per Senese: caduta per tutti gli imputati l'aggravante dell'agevolazione al clan mafioso

Assoluzione piena: Michele Senese, detto “O Pazz”, condannato in primo grado a 15 anni di reclusione, esce dal processo di appello “Affari di Famiglia” senza condanna.

Non solo assoluzione per Senese: caduta per tutti gli imputati l’aggravante dell’agevolazione al clan mafioso

I giudici di secondo grado, nella sentenza emessa ieri, 9 febbraio, hanno, non solo hanno completamente ribaltato il pronunciamento per il presunto capoclan ma fatto cadere per tutti gli imputati, ai quali erano state date pene complessive per 120 anni di carcere dal Tribunale di Roma, l’aggravante dell’agevolazione al clan mafioso di stampo camorristico. (leggi qui)

Difeso dell’avvocato Valerio Spigarelli Michele Senese resterà comunque in carcere dove sta scontando una condanna a trent’anni come mandante dell’omicidio di Giuseppe Carlino, il boss della Marranella ucciso il 10 settembre 2001 a Torvaianica con quattro colpi di pistola.

I giudici di appello hanno ridotto da 16 a 11 anni la pena per il figlio di Senese, Vincenzo, e da 7 anni a 2 anni e 8 mesi per la moglie.

La Corte, inoltre, ha inviato per competenza territoriale, gli atti alla Procura di Napoli in particolare per la posizione di Alessandro Cosentino, storico leader della frangia ultras partenopea Fedayn. Le accuse contestate, a seconda delle posizioni, vanno dall’estorsione, all’usura al riciclaggio.

Ritenuto esponente di spicco della Camorra napoletana a Roma, Senese era stato accusato di avere gestito dal carcere di massima sicurezza di Catanzaro gli affari di famiglia. Nel blitz, coordinato dalla Dda di Roma, erano stati eseguiti 22 arresti e sequestrati 15 milioni di euro. “O Pazz” avrebbe dato ordini da dietro le sbarre attraverso “pizzini” consegnati ai familiari.

Resta in carcere

Per Senese, però, almeno per ora non è in vista la scarcerazione. La pena a trent’anni per l’omicidio Carlino è diventata definitiva dopo la conferma della Cassazione. Un omicidio eseguito, secondo gli inquirenti, per rispondere con altro sangue alla morte del fratello Gennaro Senese, ucciso nel quartiere romano di Centocelle il 16 settembre 1997. Per quell’agguato era stato condannato a vent’anni anche Domenico Pagnozzi.

Roma, la casa del boss Senese assegnata a una famiglia ucraina