Ostia, ucciso sul portone di casa: contro di lui un intero caricatore di proiettili

Esecuzione in pieno stile mafioso nell'androne di un condominio di Ostia Ponente. E' caccia al killer

ambulanza

Lo hanno aspettato mentre rientrava a casa. Lo hanno chiamato per nome e gli hanno scaricato addosso un intero caricatore della pistola. Così è morto a Ostia, Fabrizio Vallo, 48 anni, ex sorvegliato speciale con diversi precedenti per rapina.

Esecuzione in pieno stile mafioso nell’androne di un condominio di Ostia Ponente. E’ caccia al killer

L’esecuzione è avvenuta poco prima della mezzanotte nell’androne del palazzo dove Vallo viveva, in via del Sommergibile al civico 29. Il killer lo ha aspettato mentre la vittima rientrava a casa. Lo avrebbe chiamato per nome e quando questo si è voltato gli ha sparato contro almeno dieci colpi da distanza ravvicinata raggiungendolo al volto e all’addome. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

Il raid omicida sarebbe stato messo a segno da almeno due persone, fuggite subito dopo il crimine. Sulla vicenda indaga il Nucleo operativo dei Carabinieri del Gruppo Ostia.

Fabrizio Vallo è considerato dagli inquirenti un pesce piccolo della  criminalità romana. Stando alle prime indicazioni, sarebbe stato più volte indagato per rapina e l’ipotesi è che, dopo il vuoto apertosi per gli arresti dei clan Fasciani e Spada, Vallo si accingesse a fare il salto di qualità nel mondo degli stupefacenti.

Tra i precedenti anche una rapina, commessa nel 2002 da sorvegliato speciale. Nel mirino, la tabaccheria di piazza Scipione l’Africano dove prima era entrato per chiedere un “contributo” necessario a causa della sua condizione di indigenza. Subito il rifiuto da parte del titolare, il Vallo rientrò nel locale ottenendo un bottino di 400 euro. Venne riconosciuto attraverso le telecamere di videosorveglianza e acciuffato dai carabinieri nella sua abitazione.

In un’altra occasione, sempre a due passi di casa, in via Cagni, nel 2006 venne arrestato perché ritenuto responsabile di una rapina al supermercato. Puntò un taglierino contro la commessa ma, poiché era appena dopo l’apertura e non c’era ancora incasso, si accontentò di portare via un prosciutto.

L’esecuzione di Fabrizio Vallo è scattata a due passi da via Forni, angolo via del Sommergibile, dove il 22 novembre 2011 vennero uccisi con la stessa tecnica due boss del quartiere, Giovanni Galleoni detto Baficchio e Francesco Antonini soprannominato Sorcanera. Per quel duplice omicidio a settembre scorso (leggi qui) è stato condannato all’ergastolo Ottavio Spada.

Il corpo è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che in mattinata dovrebbe nominare il medico legale per procedere all’autopsia.

L’ipotesi e le indagini

Nelle ore successive all’omicidio si è fatta strada l’ipotesi di una lite finita male. I carabinieri avrebbero acquisito, in particolare, i dati contenuti nel cellulare della vittima e starebbero risalendo al possibile responsabile dell’omicidio. La pista porterebbe a Fiumicino (leggi qui). Un particolare avvalora l’ipotesi di un diverbio dal tragico finale: quando è stato rinvenuto il corpo senza vita di Fabrizio Vallo, questo impugnava una spranga di ferro. Evidentemente scappava armato dalla minaccia oppure si aspettava l’arrivo di quello che si è rivelato il suo omicida.

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