Nicolò Zaniolo fa retromarcia. Il giocatore giallorosso ha deciso di rimettersi a disposizione “della famiglia della Roma”. Se venga riaccolto a braccia aperte o meno è meno probabile.
Zaniolo ci ripensa e tende la mano alla squadra pronto a tornare. La sua lunga lettera
I motivi del ripensamento li riporta in una lunga lettera che per chiarezza verrà riportata integralmente.
“Sono state dette e scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere – premette Zaniolo -. Sono arrivato a Roma da sconosciuto e Roma e i romanisti mi hanno accolto come uno di loro. Mi hanno trasmesso fiducia, coraggio e affetto nei momenti terribili e bui degli infortuni. A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti”.
“Ho avuto paura”
“A 23 anni – prosegue l’attaccante – ho vissuto esperienze che molti miei colleghi non vivono in un’intera carriera: cadere, rialzarsi, cadere di nuovo, rialzarsi ancora, vincere. In questi ultimi mesi ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento con la massima professionalità”.
Zaniolo tocca anche l’argomento delle minacce ricevute dai tifosi (leggi qui). “Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato”.
“Non mi era mai successo la conclusione – e mi sono spaventato molto. Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma”.
Denuncia per mobbing
In mattinata di oggi, mercoledì 1° febbraio, si è diffusa la notizia circa l’intenzione del calciatore di rivolgersi al Tar del Lazio contro la AS Roma. Secondo Il Messaggero, il calciatore e il suo entourage stanno valutando di andare in tribunale in relazione alla sospensione dalla squadra fino alla fine della stagione. Zaniolo vuole querelare la Roma per le “molestie e pressioni psicologiche” seguite alla sua decisione di presentare domanda di trasferimento.
Le minacce dei tifosi
La notte del 30 gennaio Zaniolo aveva avuto un rientro a casa, a Casal Palocco, da choc. Ad attenderlo (dopo non essere stato convocato nel gruppo squadra per la trasferta di Napoli dove i suoi compagni hanno perso per 2-1 al “Maradona”) un gruppetto di ultras che lo hanno pesantemente insultato ed poi inseguito. A quel punto il 23enne è fuggito e ha avvisato la società che, tramite un proprio dipendente ha richiesto l’intervento della polizia. Dopodiché nel pomeriggio ha lasciato la città per raggiungere La Spezia.
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